Quei cari vitalizi così duri a morire - QdS

Quei cari vitalizi così duri a morire

Quei cari vitalizi così duri a morire

venerdì 24 Marzo 2017

L’iniziativa di Cancelleri (M5s): “Delibera Di Maio anche in Sicilia”. Contributo di solidarietà, Ardizzone: “Ci adegueremo”

Vitalizi degli ex parlamentari al centro della scena politica nazionale, ma anche regionale. Gli ex deputati (nazionali) sono pronti a fare ricorso contro il contributo di solidarietà per tre anni deciso ieri dall’ufficio di presidenza. “Siamo pronti a fare ricorso, ci sarà un’azione collettiva degli ex parlamentari”, avrebbe detto un ex deputato. “Manca una legge di riferimento. Non si capisce per chi dovrebbe essere questo contributo di solidarietà. Faremo una class action, ci stiamo sentendo in queste ore”.
Intanto, il Presidente dell’Ars Ardizzone ha annunciato di voler recepire le decisioni di Roma sul ripristino del contributo di solidarietà che varrà per i prossimi tre anni. L’Ufficio di presidenza della Camera, infatti, ha dato il via libera al contributo di solidarietà per tre anni a partire dal primo maggio a carico degli ex deputati titolari di vitalizio. Il contributo sarà del 10% per i vitalizi da 70 mila a 80 mila euro, del 20% da 80 mila a 90 mila euro, del 30% da 90 mila a 100 mila euro e del 40% per quelli superiori ai 100 mila euro annui. La proposta, spiegano fonti parlamentari, porterebbe ad un risparmio di due milioni e mezzo di euro all’anno.
 
La proposta è stata fatta dal Pd ed approvata dai presenti tranne i rappresentanti del M5s che hanno lasciato per protesta la sala. I grillini, infatti, si sono visti bocciare la propria proposta che sosteneva l’equiparazione delle pensioni dei parlamentari al sistema contributivo, ma con le stesse regole applicate ai cittadini, ossia contributi che confluiscono nella previdenza pubblica. Il sistema in vigore da cinque anni prevede, invece che i parlamentari percepiscano una pensione dopo 4 anni e 6 mesi e 1 giorno di servizio: 950 euro netti a partire dai 65 anni per chi ha fatto una legislatura, 1.500 a 60 anni se se ne sono fatte due. In Sicilia sono molti a percepire direttamente o meno il vitalizio.
 
Come è noto, la questione dei vitalizi degli ex deputati siciliani era stata ripresa nel corso di alcune puntate della trasmissione della Rai L’Arena, alla presenza di esponenti passati e presenti del Parlamento e della politica siciliana, tra cui il Governatore Crocetta. Il presidente dell’Ars, Ardizzone, in quella occasione ha espresso il proprio disappunto per la faziosità a suo dire di quanto era stato detto in trasmissione in merito al Parlamento di Palazzo dei Normanni. Ardizzone, ha comunicato che “bene ha fatto la Camera dei deputati (a ripristinare il contributo di solidarietà),  nell’auspicio che provveda prontamente anche il Senato, saremo consequenziali e ci adegueremo. D’altronde come abbiamo già fatto nel 2014 – prosegue Ardizzone – anticipando tutte le altre Regioni e contribuendo al Fondo di solidarietà nazionale con 6,6 milioni di euro. Quella presa dalla Camera dei deputati, al di là dei populismi – continua Ardizzone – è la soluzione più ovvia, all’interno di un percorso corretto di rispetto delle regole,e per questo da me più volte auspicata, quando ho chiesto che per un’omogeneizzazione dei sistemi previdenziali in tutta Italia fosse necessaria un’interlocuzione tra le Regioni e il Parlamento nazionale”. All’Ars, i vitalizi che vennero tassati furono minimi, il contributo di solidarietà era del 6% soltanto per le rendite che superavano i 90 mila euro lordi all’anno.
È difficile, comunque, comprendere quale sarà il risparmio, perché sul sito dell’Ars vengono solo indicati i nomi di coloro che, da ex deputati percepiscono il vitalizio diretto e non la cifra accanto a ciascuno. Viene solo indicato il numero di quanti percepiscono il vitalizio (163 a dicembre 2016) per una spesa complessiva mensile di € 801.407,78. Comunque verranno tassati coloro che percepiscono più di 5.800 euro mensili (lordi) di pensione. Sui vitalizi nazionali i rappresentanti del Movimento Cinquestelle hanno bollato come una vergogna la decisione presa dal Consiglio di Presidenza della Camera ed hanno scatenato proteste non solo in Aula a Montecitorio, ma anche nei corridoi e in piazza. Tale comportamento è stato criticato aspramente dalla Presidente della Camera Boldrini, che aveva definito inaccettabile il comportamento di alcuni esponenti del Movimento.
In Sicilia il componente del gruppo Cinquestelle all’Ars Giancarlo Cancelleri ha fatto sua la proposta del collega Luigi Di Maio (di equiparare le pensioni dei deputati a quelle dei cittadini) e ha chiesto un incontro con il presidente Ardizzone, per sottoporgli il documento. Ma sulla data dell’incontro, ancora nessuna risposta.

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