Il costo di ciascun deputato a carico della collettività si aggira intorno ai 21mila euro al mese poiché composto da una indennità lorda mensile di € 6.600 euro erogata per dodici mensilità, dal rimborso spese soggiorno (diaria) € 4.500 – Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Palermo, indifferentemente se un parlamentare abiti proprio a Palermo o se venga da Ragusa. Il compenso per il collaboratore (portaborse) è pari a € 3.180: una volta la cifra era più elevata (4.500 euro), ma ci si chiede perché il deputato non possa sostenere come tutti i professionisti, il costo di un collaboratore, oppure non possa utilizzare, per il lavoro da deputato, il personale dei gruppi parlamentari.
A leggerla potrebbe sembrare una piccola cifra, ma bisogna moltiplicarla per i 12 mesi dell’anno e, per rendere il calcolo più semplice, è stata spalmata su tutti i 90 parlamentari, mentre godono di questa indennità il presidente dell’Ars, i due vice presidenti, i capigruppo parlamentari, i componenti del consiglio di presidenza e i presidenti, vicepresidenti e segretari delle commissioni.
Ai deputati viene corrisposta mensilmente anche una cifra per deputazioni e missioni (23,54 €) e indennità di fine mandato (486 €).
Il contributo da ricevere dallo Stato per la ristrutturazione di Palazzo ex-Ministeri ammonta ad 829.463,40 euro, le entrate extratributarie superano di poco i 16 milioni mentre le quote di avanzi degli anni precedenti arrivano a complessivi 12 milioni. Il costo complessivo del Parlamento siciliano, quindi, per quest’anno si attesta a 160,2 milioni di euro. Molti si sono chiesti se la Sicilia diventasse una regione a statuto ordinario, quanti soldi spenderebbe. Facendo un confronto con il Consiglio regionale della Lombardia, simile per estensione di territorio, si scopre che l’Ente per il 2017 ha previsto la cifra di 82,5 milioni euro. Praticamente la metà.
Il Consiglio regionale della Toscana, che conta 41 consiglieri, ha preventivato per il 2017 costi pari a 27,5 milioni (nel 2016 è costato 32,2 milioni di euro).
Il bilancio interno dell’Ars è stato pubblicato sul sito istituzionale alla voce amministrazione trasparente.
Nella relazione allegata al bilancio viene spiegato che è impossibile contrarre ulteriormente la spesa perché “Quasi il 90 per cento del totale delle uscite sono spese obbligatorie e riguardano prevalentemente il pagamento delle competenze e dei relativi oneri previdenziali, i premi di assicurazione e le imposte e tasse”.