GELA (CL) – Cosa significa stare avanti?
Oggi più che mai stare al passo con i tempi è una esigenza fondamentale per la nostra società.
Tutto ciò che non viene rimodernizzato è destinato inevitabilmente a diventare obsoleto. Pensiamo innanzitutto alla scuola, che dovrebbe dare per prima l’esempio. La scuola è, potenzialmente, il più grande generatore di domanda di innovazione e quindi di digitale considerato che la nuova cultura digitale sta rivoluzionando le dinamiche sociali e produttive.
Per “stare avanti” nella scuola non basta che le nuove tecnonologie entrino in classe ma è necessario che si modifichino le modalità di accesso di noi studenti alla conoscenza. Noi studenti abbiamo una grande facilità di accesso alle informazioni e spesso la libertà con cui navighiamo nel web ci dà una sensazione di autonomia del sapere che si scontra talvolta con il modo tradizionale di insegnare. Le nuove tecnologie con difficoltà entrano a scuola, nelle nostre realtà infatti rarissimi sono i casi in cui gli studenti di una classe siano dotati tutti di computer o di tablet collegati ad internet o che apprendono utilizzando e-book . Da diverso tempo si parla tanto di dematerializzazione ma di fatto continuiamo a fare uso di quintali di carta.
L’innovazione tecnologica a cui abbiamo assistito noi studenti negli ultimi anni è rappresentata dalla presenza in classe delle lavagne interattive multimediali (LIM) ma non sempre esse sono state utilizzate per introdurre un cambiamento strutturale, infatti non tutti i docenti, pur constatando un nostro maggiore coinvolgimento durante la lezione quando utilizziamo questo strumento didattico, hanno stravolto la metodologia di insegnamento.
Sentiamo la necessità di interagire di più attraverso le tecnologie, di organizzare meglio il nostro sapere consapevoli che lo sviluppo continuo e irrefrenabile di internet è sicuramente una opportunità ma può rappresentare un rischio se non selezioniamo, valutiamo e organizziamo con senso critico la moltitudine di informazioni che ogni giorno recepiamo.
è giusto mettere in risalto che nella nostra scuola si è diventati negli ultimi anni molto social, si utilizzano infatti i social network in modo costruttivo per condividere le informazioni e contenuti multimediali diversificati. Si è realizzato così un contatto con tutta la comunità e non solo con gli studenti e le famiglie, condividendo in tempo reale eventi ed esperienze attraverso foto e video e agevolando il rapporto con l’istituto scolastico sia durante che al termine dell’orario scolastico.
E attraverso i social network sono state diffuse iniziative di diverso genere per diffondere il messaggio della scuola digitale. Da alcuni anni infatti aderiamo a progetti che hanno come scopo quello di avvicinare gli studenti alla tecnologia e allo sviluppo del pensiero computazionale.
Sono stati organizzati diversi eventi e competizioni a livelli europei e internazionali (CodeWeek, l’ora del Codice, Bebras, SID, Rosa Digitale) quest’ultimo volto a sensibilizzare l’uguaglianza di genere nel campo della tecnologia e dell’informatica.
L’utilizzo degli strumenti tecnologici crea sicuramente un’alternativa all’istruzione tradizionale perché mette insieme il gioco e l’apprendimento integrando il mondo reale con il mondo virtuale producendo un impatto positivo non solo sui risultati di apprendimento ma anche sulla evoluzione dei servizi educativi rendendoli più efficaci.
In questo periodo noi studenti impegnati nell’alternanza scuola lavoro stiamo sperimentando lo strumento del blog grazie al coinvolgimento del nostro istituto nel progetto 100 blog per Gela, un progetto che ha come obiettivo quello di insegnare a scrivere un blog, rivolto ad un gruppo di oltre 500 studenti della città, nell’ambito del progetto del Gruppo Atlantide “Gela le radici del futuro“, sostenuto dall’Eni e patrocinato dal Comune. Ciascuno di noi partecipanti ha la possibilità di realizzare un blog personale che parli delle proprie passioni sotto la guida di un team di esperti in comunicazione e nuove tecnologie. Il blog rappresenta un vero ed efficace strumento tecnologico di partecipazione attiva dello studente che progetta, sperimenta, raccoglie dati e formula nuove ipotesi raggiungendo nuove conoscenze personali e collettive.
Tutte iniziative volte a realizzare gli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD): “orientare le azioni verso uno sforzo collettivo rivolto non solo a tutti coloro che già realizzano ogni giorno una scuola più innovativa, orientata al futuro e aderente alle esigenze degli studenti, ma anche a tutti quei mondi che, avvicinati dalle sfide che essa vive costruiscono o intendono costruire con la scuola esperienze importanti”.
Il PNSD è il documento di indirizzo per il lancio di una strategia di innovazione della scuola italiana, che si prefigge di collocare il sistema educativo nell’era digitale. Questo progetto, si propone di realizzare ambienti didattici e laboratoriali innovativi, con l’utilizzo ovviamente, delle tecnologie digitali, a favore delle istituzioni scolastiche ed educative statali. Inoltre si prefigge di potenziare l’accesso alla rete internet condizione necessaria per permettere il pieno impiego delle metodologie didattiche innovative. Questi progetti organizzati dalle scuole, non solo coinvolgono i ragazzi, ma anche i genitori, anziani, donne, uomini, bambini, insegnanti e imprenditori per sensibilizzarli all’uso del computer e affini. Insomma, il Miur sta fornendo i mezzi ma la scuola si deve attivare per andare verso una dimensione digitale e “al passo coi tempi”.
Noi ci stiamo provando con gli strumenti che abbiamo e se riusciamo a fare una analisi critica dei nostri percorsi di conoscenza forse siamo pronti per andare avanti.
Federica Giardina
Classe V B SIA I.I.S. Luigi Sturzo di Gela