Abusi legge 104, la Regione siciliana si sveglia tardi - QdS

Abusi legge 104, la Regione siciliana si sveglia tardi

Abusi legge 104, la Regione siciliana si sveglia tardi

venerdì 06 Aprile 2018

Ma i privilegi non finiscono qui: stipendi d’oro, produttività sconosciuta. Codacons: “Esposto in procura”, levata di scudi dei sindacati 

PALERMO – Insorgono alcune sigle sindacali dopo la denuncia del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che in conferenza stampa ha dichiarato che in Sicilia ci sono dipendenti della Regione che si sono fatti adottare da anziani malati per potere beneficiare della legge 104 per l’assistenza e che vi sono 2600 dirigenti sindacali che non possono essere trasferiti da un ufficio all’altro. Sadirs e Cobas replicano scrivendo che la cifra desta perplessità: “I sindacati autonomi contano insieme circa 400 dirigenti sindacali in tutta la Sicilia, corrispondenti ad altrettanti luoghi di lavoro e nominati nel rispetto dello Statuto dei lavoratori. Come si fa, includendo gli altri 4 sindacati del comparto, ad arrivare a 2.600?”.
 

 
Un argomento spinoso quello dei dipendenti della Regione, sia per il numero abnorme che per i privilegi di cui godono rispetto alle altre amministrazioni. Argomento di cui si è già occupato il QdS nel corso di un inchiesta pubblicata lo scorso 14 marzo (leggi qui) da cui risulta che “il personale della Regione siciliana continua ad essere tra i più costosi d’Italia con una retribuzione media complessiva nettamente superiore a quella dei colleghi delle altre regioni italiane e, addirittura, dei dipendenti ministeriali”. I dati sono quelli della Ragioneria generale dello Stato: nel 2016 i dipendenti regionali siciliani guadagnano mediamente 38.547 euro (38.817 nel 2015), quasi 9 mila euro in più dei colleghi ministeriali,che invece beneficiano di 30.695 euro, a fronte 29.788 dell’anno precedente.
 
I sindacati ribattono anche alle altre affermazioni del presidente della Regione che aveva denunciato dei presunti abusi all’utilizzo della 104, sostenendo che su 13.300 dipendenti regionali sono 2.350 a beneficiarne per assistere parenti infermi. “Se ci sono fatti delittuosi commessi da dipendenti infedeli – proseguono gli autonomi – li denunci subito e noi saremo al suo fianco, ma non cada più nella trappola di dichiarazioni gratuite senza elementi di riscontro. Ricordiamo – hanno proseguito i sindacati che l’aumento della fruizione dei permessi 104 è anche legato all’aumento dell’età media dei dipendenti regionali, che è di 57 anni, a causa dal blocco trentennale di assunzioni. Al 31 dicembre 2016, secondo gli ultimi dati pubblicati sul sito della Regione, su 14.838 dipendenti in servizio ben 6.883 avevano più di 50 anni e addirittura quasi duemila erano prossimi ai 60 anni. E questi numeri sono certamente cresciuti in questi due anni visto che altri 5.300 dipendenti erano nella fascia a ridosso dei 50 anni”.
 
Anche la Uil interviene per mezzo di Claudio Barone “Chiediamo un confronto con la Regione per stabilire regole trasparenti che possano impedire gli abusi e tutelare i diritti di chi ne ha veramente bisogno. Il Codacons, intanto, ha fatto sapere che depositerà un esposto alla procura della Repubblica di Palermo affinché si svolgano le opportune indagini circa l’esistenza di condotte penalmente rilevanti nell’accesso ai benefici della legge 104.

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