Il presidente della Regione Calabria: "Abbiamo una nostra norma e siamo pronti ad impugnare insieme ad altre Regioni il rinvio dell'obbligo"
"La sicurezza e la salute dei bambini prima di tutto. Siamo pronti ad impugnare con le altre Regioni che hanno manifestato lo stesso intendimento se il testo dell’emendamento approvato al Senato da parte della maggioranza di governo che rinvia al 2019 l’obbligatorietà vaccinale dovesse diventare legge dello Stato".
Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.
"Nessuna incertezza – prosegue -, anzi: la Calabria è stata la seconda regione del Paese che già prima dell’approvazione
della legge nazionale si era dotata di una propria norma (Legge 6 del 2017) che prevede l’obbligo vaccinale per l’accesso ai
servizi educativi".
"La proposta di proroga, che non è supportata da nessuna ragione scientifica – aggiunge Oliverio – di fatto vanificherebbe
gli sforzi di questo primo anno di entrata in vigore della legge e creerebbe smarrimento e disorientamento nelle popolazioni.
Bene hanno fatto mondo scientifico e mondo medico a contestare la scelta della maggioranza di governo".
"Anche in Calabria – dice ancora il Governatore – tra 2016 e 2017, anno di entrata in vigore dell’obbligo vaccinale, si sono registrati significativi aumenti delle soglie vaccinali e mentre su alcune patologie si è al di sopra delle soglie ottimali, per altre permane ancora un lavoro da completare. Ecco perché è necessario garantire stabilità normativa e incoraggiare in tutti i modi l’adesione delle popolazioni".