Ha interessato anche i territori di Linguaglossa e Randazzo. Non si segnalano fino a ora danni a persone o cose. Il terremoto, di magnitudo 4.1, con un ipocentro a due chilometri di profondità, è stato avvertito in tutta la zona etne, dove ancora si contano i danni della scossa del 26 dicembre scorso. Domani incontro in Prefettura a Catania
Una scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata nella notte, poco prima dell’una, a dieci chilometri a nordovest del Comune di Milo, in provincia di Catania, alle pendici dell’Etna.
L’evento sismico, che ha riguardato anche i Comuni di Linguaglossa e Randazzo, è stato registrato dagli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). L’ipocentro del terremoto è stato rilevato a due chilometri di profondità.
Per tutta la notte e fino a questo momento la Protezione civile ha effettuato verifiche sul territorio e non sarebbero stati rilevati danni a persone o cose.
"Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile – si legge in un comunicato – non risultano danni a persone o cose".
"Il Dipartimento della Protezione Civile – prosegue la nota – continua a seguire l’evolversi della situazione in stretto raccordo con i centri di competenza (Ingv e Unifi) e con la Regione Siciliana".
Sulle zone sommitali dell’Etna da diversi mesi si susseguono terremoti e sciami sismici culminati, nella notte tra il 25 e il 26 dicembre, in una forte scossa di magnitudo 4. che dapprima sembrava avesse provocato soltanto una grande paura.
Successivamente sono emersi l’uno dopo l’altro danni strutturali alle costruzioni dei Comuni maggiormente colpiti dal sisma.
Intanto prosegue il lavoro delle 67 squadre di tecnici attivati presso i 9 Centri operativi comunali dei territori colpiti dal sisma di magnitudo 4.8 del giorno di Santo Stefano. Sono stati eseguiti 4.050 sopralluoghi pari al 62% delle 6.547 istanze presentate.
Sono 2.022 (50%) le abitazioni che risultano agibili, quelle parzialmente agibili 1.011 (25%) e la percentuale di quelle inagibili sono 968 (24%) e 39 quelle ritenute non pertinenti. E’ salito a 1.334 il numero degli sfollati, di questi 556 hanno fatto ricorso a sistemazioni autonome e 776 sono quelli ospitati in alberghi convenzionati con la Regione Siciliana.
Due le persone ospitate in strutture pubbliche.
Sono i dati che emergono dall’ultimo report della Protezione civile della Regione Siciliana.
Per domani mattina nel Palazzo Minoriti il prefetto di Catania Claudio Sammartino ha convocato una riunione per fare il punto della situazione.
Al termine si svolgerà un incontro con i giornalisti.