Sono necessari interventi immediati per proteggere un patrimonio minato da una prolungata incuria. Centro storico, chiese ed edifici pubblici e privati cadono letteralmente a pezzi
MODICA (RG) – Sono tanti i palazzi privati e pubblici nonché i monumenti religiosi, nel centro storico della Città della Contea, che versano in uno stato di profondo degrado e che necessiterebbero di immediati interventi volti a preservarne il loro pregio architettonico e artistico, nonché ad evitare possibili crolli che già diverse volte si sono verificati, mettendo a serio rischio l’incolumità di persone e cose.
Di recente si è registrata la caduta di un pezzo di cornicione dal palazzo dirimpettaio dell’ex ufficio postale in corso Umberto, un palazzo fatiscente con gli infissi cadenti ed il tetto malmesso e che costituisce un vero pericolo; in questo caso il crollo sul marciapiedi non ha causato danni solo perché in quel momento non c’erano pedoni che passeggiavano. I proprietari del palazzo sono stati diffidati a mantenere l’immobile in condizioni di sicurezza ed una pratica di messa in sicurezza era stata avviata anche dalla precedente amministrazione comunale, ma ad oggi il pericolo continua a permanere. Un altro crollo pericoloso si era verificato l’anno scorso in estate, quando uno dei mascheroni di pietra del palazzo Manenti, sempre in corso Umberto, è prima rovinato sul balcone sottostante e poi è caduto sul marciapiede. Anche in quel caso non ci furono danni alle persone perché a quell’ora la zona era deserta e gli avventori del ristorante sottostante il palazzo erano andati tutti via.
Un altro immobile che continua a destare preoccupazione è il Palazzo degli Studi che versa in uno stato strutturale di forte precarietà e che necessiterebbe di immediati interventi per la sua preservazione architettonica e per l’incolumità di persone e cose. Anche gli edifici religiosi, purtroppo, sono a rischio di deterioramento e possibili crolli, come la chiesa di Santa Maria di Betlemme dove si è verificato il crollo della parte terminale di un pinnacolo, o come la chiesa di San Pietro per i danni causati soprattutto alle statue poste sulla scalinata. Sono tanti altri i palazzi a rischio, come il palazzo Rubino – Trombadore o il palazzo Tommasi Rosso – Tedeschi o ancora l’antico palazzo Salemi risalente ai secoli XVII – XVIII. A parte questi casi gravi, comunque, il ripetersi di episodi anche meno gravi, evidenzia il grado di logoramento cui sono sottoposte le facciate barocche dei palazzi del centro storico soprattutto per effetto dell’eccessivo smog e degli agenti atmosferici.
Interventi in danno. Il Comune ripara e si rivale sui cittadini
MODICA (RG) – In merito alla problematica, il vice sindaco, Enzo Scarso, nella qualità di assessore al Turismo ha dichiarato che “la promozione turistica della città passa anche attraverso il recupero estetico delle facciate dei palazzi del centro storico attraverso, per lo meno, la scerbatura di cornicioni e balconi, nei quali spesso erbacce e sterpaglie la fanno da padrone. Allo stesso tempo il sindaco, Antonello Buscema, ha emesso un’ordinanza in cui si invitano i proprietari dei palazzi del corso Umberto, pena esecuzione in danno, alla rimozione di tutte le erbacce.
L’assessore con delega al Centro Storico, Elio Scifo, ha dichiarato che, nel bilancio dell’Ente appena approvato è prevista una somma pari a 100 mila euro per gli interventi in danno nei confronti dei proprietari dei palazzi che necessitano la messa in sicurezza, interventi, molti dei quali, già in atto dopo l’avvenuta intimazione. Per il resto l’Ente attende lo sblocco dei fondi regionali da impiegare per il restauro dei palazzi d’interesse storico.
Una legge speciale, come per Ibla
MODICA (RG) – Un’interrogazione, sullo sgretolamento dei palazzi del centro storico, è stata recentemente presentata dal consigliere comunale di Sel, Vito D’Antona, all’attenzione dell’amministrazione comunale, per chiederle se non ritenesse maturi i tempi per dare corso all’ordine del giorno approvato in data 22/02/2010 e, quindi, di avviare le opportune iniziative nei confronti dei parlamentari della provincia di Ragusa per mettere a punto un’azione tendente all’ottenimento di una legge regionale rivolta a finanziare la salvaguardia e il recupero del patrimonio immobiliare dei centri storici dei comuni riconosciuti patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, nonché a sollecitare l’Assessorato regionale alle Infrastrutture a dare esecuzione all’art. 33 della L.R. 6/2009, relativo alla concessione di contributi sugli interessi per la stipula di mutui a favore di proprietari di immobili nei centri storici, finalizzati al recupero e al ripristino funzionale degli edifici stessi. Il 22 febbraio scorso, infatti, il Consiglio comunale, all’unanimità dei consiglieri presenti, votò un ordine del giorno, con il quale invitava l’amministrazione ad avviare le opportune iniziative nei confronti dei parlamentari della provincia di Ragusa per un’azione congiunta finalizzata all’ottenimento di una legge regionale, simile a quella approvata nel 1981 a favore di Ragusa Ibla, rivolta a finanziare la messa in sicurezza e la salvaguardia del patrimonio immobiliare dei centri storici riconosciuti dall’Unesco. Il consigliere D’Antona rileva, inoltre, come la possibilità di disporre di finanziamenti da destinare all’acquisto, al recupero e alla fruizione di edifici pubblici e privati può rappresentare per i prossimi anni un’importante occasione di lavoro per le imprese artigiane del settore, oltre che per giovani professionisti che si cimentano con progetti di recupero.
Failla, Ammatuna e Minardo chiedono la salvaguardia del barocco
MODICA (RG) – Sulla problematica sono diversi gli interventi che di recente si sono registrati. Il vice presidente del Consiglio provinciale, Sebastiano Failla, dichiara: “Dopo l’ennesimo episodio d’incuria che ha dato vita al distacco di un cornicione in pieno centro a Modica Bassa, ci poniamo la domanda se non è il caso che la Regione Siciliana cominci ad occuparsi del barocco di Modica, così come fa per Ibla”.
Il deputato regionale del Pd, Roberto Ammatuna, interviene per ricordare la presentazione, già nel 2003 da parte degli esponenti politici de ‘La Margherita’, del disegno di legge n. 667 del 11/08/2003 che istituiva il Distretto storico-artistico-culturale ed ambientale del Val di Noto e che prevedeva le norme per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale riconosciuto dall’Unesco quale bene dell’umanità. Il deputato regionale dello Mpa, Riccardo Minardo, ci tiene a precisare che nella sua attività parlamentare ha già presentato il ddl n. 169 del 31/07/2008 recante disposizioni su “Interventi per la valorizzazione e la conservazione dei centri storici di comuni del Val di Noto”.