Strade, un “inferno” di 600 km - QdS

Strade, un “inferno” di 600 km

Vanessa Paradiso

Strade, un “inferno” di 600 km

mercoledì 08 Luglio 2009

Strade. Viabilità a intermittenza sulle strade siciliane.
Rete stradale. L’intera rete stradale siciliana si compone di 570 chilometri di autostrade, 3.591 chilometri di strade statali e altri 16.660 gestiti da altri enti come Comuni e Province.
Cantieri. Al 18 giugno su tutta la rete stradale ed autostradale di competenza Anas, i cantieri aperti erano 75 con interruzioni classificate come senso unico alternato, cambio e riduzione di carregiata.

PALERMO – La lunghezza dell’intera rete stradale siciliana che comprende sia le vie di grande comunicazione regionale, sia le infrastrutture di penetrazione nelle aree interne è di 20.821 km.
In particolare, 570 km di autostrade, delle quali 222 km sono gestite dal Cas (Consorzio per le autostrade siciliane) e 3.591 km di strade statali, il resto 16.660 km è gestito da altri enti (Comuni e Province ecc..).
Ora, la Sicilia detiene un triste primato per quanto riguarda le interruzioni dovute a lavori in corso, inizio e completamento dei lavori, manutenzione ordinaria e straordinaria e sensi unici alternati. Secondo i dati forniti dall’Anas ed aggiornati al 18 giugno 2009, su ben 42 strade (autostrade e strade statali) da questa gestite per un totale di 2.395,624 ben 26 presentano interruzioni.
Sulle autostrade, per lavori in corso (e con questo si intende anche i lavori di completamento dell’autostrada) non sono percorribili 118,600 km. Sulla tangenziale di Catania, per interruzioni (senso unico alternato e riduzione di carreggiata) non sono fruibili km 8,00. Per quanto riguarda le strade statali abbiamo contato ben 85 interruzioni per lavori in corso e sensi unici alternati ed  altro, per un totale di quasi 500 km. Al 18 giugno su tutta la rete stradale ed autostradale di competenza Anas i cantieri aperti erano 75, con riferimento alle interruzioni classificate come senso unico alternato, cambio e riduzione di carreggiata.
Come afferma l’Anas, ci occupiamo di “eventi dinamici” in continua evoluzione, per cui la lunghezza dei chilometri di interruzione calcolati, sono suscettibili di variazioni costanti; ciò non vale per le interruzioni dovute ai cantieri già al lavoro o nelle immediate previsioni di inizio lavori. Difatti, a quanto fin qui calcolato, si aggiunga il gravissimo disagio che stanno subendo i viaggiatori (e non si sa per quanto tempo) nel tratto “ponte di Primosole” sulla SS114  per cui si formano code che arrivano anche sino a 20 km.
L’assessore regionale ai Trasporti, Titti Bufardeci, ha dichiarato che “I sondaggi sul ponte Primosole sono risultati negativi e c’è il rischio che la struttura collassi”. Difatti, la circolazione a senso unico alternato è stata decisa con ordinanza per problemi legati alla vetustà del ponte e non si vedono altri rimedi se non con l’apertura del nuovo tratto autostradale Catania-Siracusa, che va dalla tangenziale di Catania a Lentini.
Si era pensato nei giorni passati alla data del 30 luglio per il lieto evento, ma è più che necessario che il tratto venga aperto ancor prima, per evitare un colossale flop.
“Entro giovedì mattina – ha dichiarato Bufardeci – conosceremo la data certa di apertura del primo tratto dell’autostrada Catania-Siracusa. L’Anas sta completando il programma di ricognizione per verificare le condizioni di sicurezza, e tutto lascia presumere che entro la settimana prossima arriverà il via libera”.
Bene intanto ha fatto il vice presidente della Regione, a chiedere che vengano velocizzati i lavori sull’Autostrada Catania-Siracusa e per non bloccare la viabilità ha chiesto all’Anas la possibilità di creare percorsi alternativi. Anche il deputato regionale Vinciullo è intervenuto ed ha dichiarato che “questa emergenza sta creando enormi difficoltà ai settori produttivi delle province di Ragusa e Siracusa. Ci sono prodotti alimentari che rischiamo di deperire a causa dei viaggi troppo lunghi.”
 Si uniscono al coro delle proteste anche i deputati dell’opposizione (Bruno Marziano e Mario Bonomo). Facendo un passo a ritroso nel tempo, è quasi paradossale constatare, che nel 1978 avevamo in Sicilia 546 km di  autostrade (in parte da completare sulla Messina-Palermo), 584 km di strade statali e 14.166 km di strade provinciali comunali e di altri enti, solo per questi ultimi in trent’anni si può notare un incremento di 2.494 km (dati Istat; annuario statistico e CNT per le strade provinciali su dati forniti dagli uffici tecnici).
Nel calcolo dei chilometri di autostrade, dopo più di un quarto di secolo, va annoverata la Catania-Siracusa e la Siracusa-Gela, quest’ultima aperta da poco al traffico proprio nel tratto Siracusa-Rosolini, ma anche su questa non mancano difficoltà ed interruzioni (si lamenta la dimenticanza di uno svincolo per Pachino, Portopalo ed il manto stradale nel tratto vicino a Rosolini presenta avvallamenti).

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