Due miliardi e la possibilità di utilizzare in corsia gli specializzandi al terzo anno. L’assessore alla Salute Razza: “Accordo frutto di una complessa mediazione”
PALERMO – “L’intesa raggiunta con il Governo sul Patto per la Salute, conferma il ruolo determinante delle Regioni. L’accordo è infatti il frutto di una complessa mediazione condotta dai rappresentanti dei territori nell’interesse esclusivo dei cittadini. Si è di fatto definito l’assetto futuro delle politiche sanitarie del Paese tenendo conto innanzitutto delle necessità interpretate dalle Regioni che, facendo squadra, hanno salvaguardato l’erogazione di quei servizi fondamentali, che si temeva fossero a rischio”.
Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza commentando l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni sul Patto per la Salute .
La novità più significativa riguarda i due miliardi messi a disposizione a partire dal prossimo anno l’utilizzo degli specializzandi in corsia già dal terzo anno.
A margine della Conferenza delle Regioni, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. ha spiegato che questa importante novità ha ricevuto il via libera della Conferenza delle Regioni e che “riguarda la certezza delle risorse nel prossimo triennio” oltre che l’utilizzo degli specializzandi.
“Sul Patto per la Salute finalmente c’è l’intesa – ha commentato D’Amato – dopo un anno di lavoro le Regioni hanno dato l’ok sul testo con alcune piccole modifiche che verranno portate a breve in Stato-Regioni. Le modifiche – ha spiegato ancora l’assessore del Lazio – riguardano soprattutto alcuni temi del personale, in riferimento all’uso degli specializzandi al terzo anno, alla possibilità su base volontaria di mantenere in servizio il personale con quarant’anni di attività. Due richieste fatte dalle Regioni, e per noi importante che siano state condivise. C’è l’assenso da parte dei ministeri, quindi a breve andremo a chiudere l’accordo in Conferenza Stato-Regioni. Dalle verifiche che abbiamo fatto non ci sono ostacoli. Tra le Regioni oggi presenti (ieri per chi legge, ndr) c’è stata concordia. C’è stata in extremis anche una richiesta dalla Regione Calabria, che è stata accolta – ha concluso D’Amato – nelle modalità di uscita dai piani di rientro vengano valutati anche degli affiancamenti per le Regioni più in difficoltà. Sulla farmaceutica? Non abbiamo parlato di tetti, è quello che è previsto dal testo”.