Ddl province, venerdì scadono i commissari - QdS

Ddl province, venerdì scadono i commissari

Ddl province, venerdì scadono i commissari

giovedì 30 Luglio 2015

In Aula dibattito acceso su un emendamento presentato da M5S e Udc. La riforma prevede l’istituzione dei Liberi Consorzi

PALERMO – Niente di nuovo all’Assemblea regionale Siciliana, dove ieri i lavori sono cominciati e subito fermati a seguito della richiesta di voto segreto sull’emendamento 13.34 presentato dal M5S e dall’Udc.
I grillini hanno cercato ancora di far passare la loro norma che prevede l’introduzione della possibilità di voto a suffragio universale per l’elezione del sindaco metropolitano al primo rinnovo dei vertici. Nella seduta di martedì la norma era stata fortemente contestata dalle opposizioni di centrodestra (FI,Lista Musumeci e Grande Sud Pid) che hanno abbandonato l’Aula fin dall’inizio dei lavori, ma anche dalla maggioranza che ha fatto mancare il numero legale, con i gruppi di Drs e Sicilia democratica usciti dall’Aula per protestare contro la loro mancata convocazione ad un vertice della maggioranza tra Udc, Pd e il presidente della Regione nel quale si è discusso della situazione politica e di assegnazioni di assessorati.
La seduta era stata rinviata a mercoledì, ma anche in questo caso in apertura è mancato il numero legale e quindi era stata sospesa e rinviata alle 17. Per approvare la riforma delle province c’è tempo fino a domani, 31 luglio, termine di scadenza dei commissari.
 L’opposizione si è ancora messa di traverso. “Non parteciperemo – ha detto il leder dell’opposizione Nello Musumeci – ad alcuna seduta d’Aula dedicata alla cosiddetta riforma delle Province. La netta chiusura determinata la scorsa settimana dalla maggioranza di centrosinistra, di fronte alle nostre proposte migliorative, impone un atto di coerenza”. “I gruppi che sostengono Crocetta – ha proseguito Musumeci – si intesteranno la responsabilità esclusiva di varare una legge che condannerà l’ente intermedio ed i territori alla totale paralisi sul piano dei servizi e degli investimenti, regalando alle lobby dei partiti il compito di sostituirsi alla libera volontà dei cittadini”.
Il giorno precedente, martedì, erano stati approvati 12 articoli del ddl su 26. In particolare, l’articolo 4 stabilisce quali sono gli organi dei liberi consorzi, l’articolo 5 che fissa le funzioni del presidente del Libero consorzio. L’articolo 6  riguarda l’elezione del presidente del libero consorzio comunale. è prevista l’elezione di secondo grado, ma si stabilisce nella stessa norma che in sede di elaborazione dello Statuto del consorzio, come prevede la legge Delrio, si possa prevedere l’elezione diretta.
Intanto, dopo la rinuncia di Davide Faraone al seggio dell’Assemblea regionale siciliana risultatogli assegnato a seguito delle dimissioni irrevocabili di Fabrizio Ferrandelli, la poltrona toccherebbe a Francesco Riggio, secondo dei non eletti, già presidente dell’ente formativo Ciapi e sotto processo nell’ambito dell’inchiesta sulla formazione professionale in Sicilia.
La situazione dovrà passare al vaglio della Commissione verifica poteri dell’Ars che accerterà l’esistenza di eventuali incompatibilità prima di procedere alla proclamazione. Mentre scriviamo l’Aula è ancora in corso e si sta procedendo alla approvazione dei rimanenti articoli.

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