In questo periodo di crisi ed incertezza gli italiani hanno aumentato la propensione al risparmio, come sottolineato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco:”il maggiore pessimismo dei consumatori registrato dall’avvio della crisi si è riflesso in un considerevole aumento della propensione al risparmio: nel secondo trimestre il rapporto tra risparmio e reddito disponibile lordo, prossimo al 20 per cento, è risultato pressochè doppio rispetto alla media del 2019. Il rischio che la propensione al risparmio rimanga su livelli elevati anche nei prossimi trimestri, frenando la ripresa, appare concreto”. Nel corso della pandemia le banche hanno avuto un ruolo fondamentale, come sottolineato dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli: “le banche in Italia hanno fatto quasi miracoli: già a fine febbraio, per iniziativa dell’Abi con le altre Confederazioni imprenditoriali e sindacali, le banche hanno avviato una moratoria, poi rafforzata dal decreto legge 17 marzo, le banche in Italia hanno deliberato quasi cento miliardi di prestiti più o meno garantiti a piccole e medie imprese e quasi tre milioni di moratorie per oltre trecento miliardi di Euro. L’Abi e le banche hanno fatto ogni sforzo, anche in notti e festività, per attuare i decreti legge e di fronte al prolungamento e alla gravità della pandemia chiediamo che le Autorità europee adottino altri provvedimenti urgenti caratterizzati da flessibilità”. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, è convinto che “più che mai il risparmio privato può rappresentare uno strumento importante per favorire la ripresa e il rilancio del paese. Compito delle istituzioni non è solo quello di tutelare i risparmi ma di incoraggiarne la trasformazione, gli investimenti produttivi a sostegno della crescita” ha concluso “le famiglie italiane detengono oggi una parte importante della ricchezza netta del paese, quasi il 60% riconducibile ad attività reali”.
(ITALPRESS).