Appello animalisti, “Stop alla caccia al cinghiale nelle zone rosse” - QdS

Appello animalisti, “Stop alla caccia al cinghiale nelle zone rosse”

Appello animalisti, “Stop alla caccia al cinghiale nelle zone rosse”

mercoledì 25 Novembre 2020

Le associazioni animaliste Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia segnalano in un comunicato congiunto “il grave problema del dilagare dell’attività venatoria anche nelle zone rosse e arancioni, nonostante i divieti e le prescrizioni imposte dal più recente Dpcm, e dal comune buon senso e responsabilità, in merito alle numerose, ed inaccettabili, deroghe per poter esercitare la caccia in ogni sua forma e senza limiti, compresa quella, particolarmente pericolosa per la diffusione del Covid-19, in forma collettiva come braccata e girata al cinghiale”.

Le associazioni precisano che “il problema è stato sollevato in una puntuale e dettagliata interrogazione presentata della Senatrice Loredana De Petris” di Liberi e Uguali. “Con il pretesto del controllo numerico del cinghiale – ha scritto la parlamentare -, alcune Regioni, sollecitate dalle associazioni venatorie, che chiedono di poter sparare come se non vi fosse una emergenza sanitaria in corso, stanno interpellando i Prefetti al fine – in alcuni casi incredibilmente ottenuto – di autorizzare braccate e girate, che creano consistenti assembramenti di decine persone in luoghi remoti, non controllati, spesso con ultrasessantenni particolarmente “sensibili” ai contagi. Persone che torneranno a casa, in famiglia e tra gli amici, con elevato rischio di diffusione del virus”. Le associazioni animaliste chiedono “alle Regioni e ai Prefetti il rispetto dei Dpcm, dei cittadini e della comunità scientifica, che ha già sottolineato la pericolosità di inutili assembramenti. Chiediamo a nome di milioni di italiani che il Governo, e in particolare i Ministri interrogati, intervengano al più presto”.

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