Centri raccolta rifiuti, 31 progetti ammessi al finanziamento - QdS

Centri raccolta rifiuti, 31 progetti ammessi al finanziamento

Centri raccolta rifiuti, 31 progetti ammessi al finanziamento

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lunedì 04 Gennaio 2021

Pubblicata la graduatoria dei progetti ammessi e finanziabili per la realizzazione o il potenziamento dei Centri comunali di raccolta rifiuti. Si tratta di un intervento da 21,4 milioni di euro, inserito all’interno della misura 6.1.2 del Po Fesr 2014-2020, voluto fortemente dal governo Musumeci per potenziare la raccolta differenziata e aiutare gli enti locali nella gestione del servizio.

Sono 31 i progetti che beneficeranno del finanziamento regionale: nello specifico 17 istanze riceveranno 16 milioni per la costruzione di nuovi impianti, mentre altri 14 progetti accederanno a circa 5 milioni e 400 mila euro per il potenziamento, l’ampliamento e l’adeguamento di strutture esistenti.

Il dipartimento regionale Acqua e rifiuti ha pubblicato l’elenco dei progetti, a firma del direttore generale Calogero Foti, con i relativi punteggi attribuiti sulla base dei criteri previsti dal bando. I Comuni avranno 30 giorni di tempo dalla pubblicazione in Gazzetta per presentare eventuali osservazioni. Ogni struttura dovrà essere costruita nel rispetto di tutte le norme relative alla tutela ambientale e della salute, con pavimento impermeabile e recinzioni, per evitare perdite e cattivi odori.

“Questa misura rappresenta un altro tassello importante a livello regionale per migliorare la gestione dei rifiuti nei territori e garantire un servizio più efficiente per i cittadini. I Centri comunali consentiranno infatti alle amministrazioni locali di incentivare la raccolta differenziata attraverso forme di premialità immediatamente spendibili – spiega l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità, Alberto Pierobon -. Per quanto riguarda i progetti ammessi ma non finanziati lavoreremo per provare a stanziare nuove risorse e dare risposte a più iniziative possibili. Purtroppo, anche per questa iniziativa, norme e prassi burocratiche hanno causato un allungamento dei tempi, ma sia nel ddl di riforma sia in altre direttive emanate stiamo cercando di imporre iter più rapidi nell’interesse di tutti”.

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