Via libera al piano per il Porto. Ma subito infuria la polemica - QdS

Via libera al piano per il Porto. Ma subito infuria la polemica

Via libera al piano per il Porto. Ma subito infuria la polemica

sabato 29 Dicembre 2012

In molti si sono opposti alla possibile cementificazione dell’area: “Si rischia di peggiorare la situazione”
La Giunta ha approvato il documento: adesso la palla passa al Consiglio comunale

CATANIA – Con la polemica sul Piano regolatore generale, che l’Amministrazione avrebbe voluto in Consiglio comunale prima delle festività natalizie, ancora accesa, la Giunta comunale, nei giorni scorsi, ha dato il via libera all’intesa per il nuovo Piano regolatore portuale, da ratificare con successiva delibera dell’assise cittadina, a cui gli atti verranno presto trasmessi.
Si tratta di un accordo tra Comune e Autorità portuale relativo alla pianificazione urbanistica dell’area del porto, ferma da anni, dopo la bocciatura in Commissione consiliare nel 2007 di quella elaborata nel 2004 e respinta per le elevate cubature previste.
Eppure, sebbene rispetto a quella proposta la nuova intesa appena raggiunta dalla giunta Stancanelli e dal Commissario straordinario dell’Autorità portuale, Cosimo Aiello, vedrebbe ridimensionate notevolmente le cubature, le superfici previste e le altezze massime consentite del Waterfront, immediata si è scatenata la reazione di quanti, a cominciare dal Comitato il Porto del Sole, da sempre si oppongono alla cementificazione del porto, proponendo al contrario di liberarlo e aprirlo alla città. Posizioni contrapposte, difficilmente conciliabili. Da una parte, infatti, per l’amministrazione la riduzione del 50 per cento delle cubature previste sarebbe stata concordata “al fine di realizzare una proficua interazione Città-Porto senza la creazione di barriere fisiche e visive proprio nella parte a stretto contatto con il centro storico cittadino”, si legge in una nota inviata dall’ufficio stampa del Comune. Dall’altra, però, secondo i rappresentanti del Comitato, la previsione edificatoria rimarrebbe ancora troppo elevata.
“Il nuovo Piano Regolatore del Porto – ha spiegato Stancanelli – ha l’obiettivo di disegnarne l’assetto complessivo, con ampie zone e funzioni commerciali, culturali e per il tempo libero, di integrazione tra le aree portuali e urbane limitrofe. Considerando il porto di Catania per la sua rilevanza economica internazionale e l’importante ruolo che deve avere nel sistema socio-economico regionale e cittadino – ha aggiunto – la scelta di fondo di questo fondamentale strumento di programmazione è orientata a esaltare fortemente gli aspetti connessi alla vivibilità e all’utilizzo del Porto che lo rendano finalmente interconnesso al tessuto urbano in un’ottica di valorizzazione turistica”.
Non così per il Comitato Porto del Sole che evidenzia come la cubatura di metà dei 1.109.000 metri cubi iniziali, rimarrebbe comunque elevata.
“La metà di tanto è tanto – affermano – e il 50 per cento di quanto previsto inizialmente risulta di ‘soli’ 554.500 metri cubi, cioè ‘poco’ più del doppio di quanto previsto per corso Martiri della Libertà”. Non solo. Anche la previsione edificatoria dell’area delle banchine risulterebbe eccessiva nell’intesa dell’amministrazione, molto più elevata di quanto consentito in città e, inoltre, mancherebbe l’armonizzazione con il redigendo Piano regolatore generale.
“Come fa l’amministrazione – chiedono i membri del Comitato – a non riflettere che una volta approvato il piano portuale, lo stesso Consiglio Comunale verrebbe esautorato dai suoi poteri in ambito urbanistico e che quindi il porto diverrebbe una città nella città senza alcun controllo dei cittadini, cioè un porto chiuso alla città peggio di adesso?”.
Un vero e proprio tira e molla che potrà interrompere solo il Consiglio comunale, che dovrà esprimersi sull’atto.

Melania Tanteri
Twitter: @meltanteri

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