Dalla Democrazia partecipata una scossa per i canicattinesi - QdS

Dalla Democrazia partecipata una scossa per i canicattinesi

Dalla Democrazia partecipata una scossa per i canicattinesi

sabato 29 Maggio 2021

L’Amministrazione comunale ha lodato la partecipazione dei cittadini, che hanno premiato come vincitore il progetto dal titolo “CentroCampo” per rigenerare il campetto di via Inghilterra

CANICATTÌ (AG) – Il progetto che si è aggiudicato i 15 mila euro derivanti dai fondi messi a disposizione dall’istituto della Democrazia partecipata, con 150 voti, è “CentroCampo – Rigenerare il campetto di via Inghilterra”, proposto dal collettivo DunAccùra composto da Mauro Fontana, Simona Guarneri e Liborio Sacheli.

“Abbiamo avuto una grande partecipazione – ha commentato il sindaco Ettore Di Ventura – in occasione delle votazioni per la Democrazia partecipata, che si è svolta nel giardino del Centro culturale. Nel rispetto delle norme Covid si sono recate sul posto circa 650 concittadini, che hanno reso possibile una bella giornata di democrazia”.

Il progetto vincitore nasce con l’obiettivo di valorizzare uno spazio pubblico sotto utilizzato o abbandonato della città, sviluppando nuove energie sociali attraverso la promozione di attività socio-culturali partecipate, capaci di generare una diversa visione dello spazio e nuove forme di riappropriazione.

“Non è stata – hanno dichiarato Mauro Fontana, Simona Guarneri e Liborio Sacheli – una battaglia o un combattimento all’ultimo voto, ma una corsa verso la partecipazione, fatta tutti insieme. Perché democrazia è partecipazione e Canicattì lo ha dimostrato”.

Proprio dal campetto da basket di via Inghilterra bisogna ripartire, non soltanto promuovendo attività, incontri, sport e giochi, ma cercando di dare un senso allo spazio come luogo di relazione del quartiere, con attività di street art per instillare semi di legalità, cultura e bellezza, contrastando quella campagna negazionista atta a sminuire la pericolosità e l’esistenza stessa della criminalità organizzata.

“Non esiste rigenerazione sociale – hanno concluso i rappresentanti del collettivo DunAccùra – senza rigenerazione culturale e deve essere la comunità a riprogettare la città, non il contrario, in virtù del principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione”.

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