Le proteste arrivano per un progetto sul gambero rosso che coinvolge Parco tecnologico e dipartimento.L’assessore ha accusato il dirigente generale di trovarsi in “conflitto di interessi”

PALERMO – Non è la prima volta che accade. All’interno dell’assessorato alle attività produttive si sta consumando uno scontro che coinvolge l’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi, e il dirigente generale del suo assessorato Marco Romano. Il casus belli, questa volta, è stato l’ipotetico conflitto d’interessi, denunciato da Venturi, dovuto al fatto che il Parco scientifico e tecnologico, di cui è presidente Romano, è partner di un progetto sul gambero rosso per il quale il suo Dipartimento è coinvolto. Il dirigente generale però non ci sta e replica alle accuse.

La situazione è sempre più calda. Alle polemiche dei mesi scorsi, adesso si rischia di finire in Tribunale. Romano ha infatti annunciato di avere dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti dell’assessore Venturi. “Non permetto a nessuno di offendermi – ha detto il dirigente, a margine della presentazione di un progetto in collaborazione con il dipartimento Pesca -. A questo proposito ho già parlato con il mio avvocato e sono pronto a procedere per diffamazione”. La difesa di Romano si basa anche su qualità e costo delle sue prestazioni. “Sulle mie capacità – ha spiegato il dirigente – non si discute. Ho i titoli per fare quello che faccio. Inoltre, ho rinunciato a tutti gli stipendi per gli altri incarichi che ricopro. Prendo solo quello dell’assessorato Attività produttive. Il resto lo faccio a titolo gratuito”.

Altro capitolo riguarda la contemporanea presenza di Romano come dirigente generale dell’assessorato e presidente del Parco scientifico e tecnologico (che presiede dall’ottobre scorso), smontando, a suo avviso, le voci su un possibile conflitto di interessi in merito al progetto sul gambero rosso che coinvolge entrambe le strutture. “Non c’è nessun conflitto d’interessi – ha spiegato Marco Romano – perché questo progetto era stato portato avanti dal dirigente che mi ha preceduto”.
In sostanza il fatto non lo coinvolgerebbe direttamente in quanto il progetto era stato già fissato prima del suo incarico. “Quando è partito il piano inoltre – ha precisato – non ero neanche presidente del Parco. In più, il Parco, da quando ci sono io, non ha mai partecipato a iniziative dell’assessorato e anche quando lo dovesse fare non ci sarebbe un conflitto ma una convergenza di interessi, in quanto il Parco è per il 90% della Regione”.