“La Confederazione dei Siciliani del Nord America nasce da un’idea di alcuni esponenti della comunità che vivono in Nord America. Era necessario avere un’associazione che desse forza a tutte le associazioni di siciliani al fine di avere più voce nei nostri paesi di adozione e per non disperdere quel patrimonio di sicilianità che, affidato ad un associazionismo diviso non è ormai al passo con le nuove generazioni e con quello che queste si aspettano dalla Sicilia”.
“Possiamo dire che nella nostra breve esperienza abbiamo raggiunto obiettivi di riguardo e prestigiosi. A parte il numero di Associazioni e Federazioni che continuamente richiedono di affiliarsi (oggi partecipano alla CSNA centinaia di associazioni ed oltre 30.000 soci) il nostro vanto è quello di assistere le nostre comunita’ con i profitti delle nostre manifestazioni (già quattro) che vanno dai contributi alle Università (Toronto) per lo sviluppo dello studio della lingua italiana al contributo a case di riposo per anziani (Sud Africa) nonchè l’aiuto a popolazioni colpite da calamità (Messina). Il nostro peso fino ad ora è stato di grande rilevanza , ma solo per merito dei singoli”.
“Fare un conto di quanti siciliani vivono in Nord America non è facile, anche perchè nelle nostre comunità ci si riconosce siciliani anche se si ha un solo ascendente isolano. Comunque i siciliani siamo la più grossa fetta degli italiani e certamente superiamo la popolazione residente in Sicilia.
Il processo di integrazione non è stato certamente facile, grande merito va a quanti si sono sacrificati con un duro ed umile lavoro per far si che i figli studiassero ed avessero un posto di rilievo. Oggi le seconde e terze generazioni sono fatte di professionisti affermati, senza trascurare quelli che ancora oggi, inseriti nella ristorazione, danno dell’Italia una immagine di qualità e fanno si che sempre meno ci venga affibbiato uno stereotipo che certamente non ci appartiene”.
“Con la Regione abbiamo un ottimo rapporto. I funzionari sono certamente alle prese con le ristrettezze finanziarie (noi chiediamo veramente ben poco e ci autofinanziamo in massima parte) ma i progetti che proponiamo, essendo diversi dai soliti e rivolgendosi ad una più giovane e nuova comunità, hanno sempre una calorosa approvazione. Il rapporto piu’ difficile e’ con alcune associazioni di emigrazione con sede in Sicilia che per anni hanno monopolizzato i fondi della Regione. Noi viviamo del nostro lavoro e quello che ci appassiona è la nostra sicilianità alla quale ci dedichiamo a spese del nostro tempo e lavoro”.
“Tramite Enzo Graci, nostro rappresentante in Sicilia, abbiamo siglato una convenzione con l’Ersu di Palermo per consentire uno scambio di studenti con le più prestigiose Università americane e canadesi (da Houston a Toronto passando per New York). Questo scambio di cervelli, a costo zero per la Regione, speriamo possa essere una pietra miliare negli interscambi culturali tra i due continenti. Questo per ora il nostro principale obiettivo. Ripeto: noi ci rivolgiamo alle nostre comunità senza trascurare i rapporti con la Sicilia”.
“Il mio trasferimento alla “tenera” età di 44 anni è stato dovuto ad un’opportunità d’impresa molto allettante, per altro ben riuscita, e dalla difficile prospettiva che i giovani (in questo caso i miei figli) possono avere nella nostra bellissima ed amatissima Sicilia”.
Il consiglio Generale degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.), istituito con Legge 6 novembre 1989 n. 368 (modificata dalla Legge 18 giugno 1998, n. 198) e disciplinato dal regolamento attuativo di cui al D.P.R. 14 settembre 1998, n. 329, è organo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi di interesse per gli italiani all’estero. Deriva la sua legittimità rappresentativa dall’elezione diretta da parte dei componenti dei Comites nel mondo e rappresenta un importante passo nel processo di sviluppo della “partecipazione” attiva alla vita politica del paese da parte delle collettività italiane nel mondo e allo stesso tempo costituisce l’organismo essenziale per il loro collegamento permanente con l’Italia e le sue istituzioni. Presidente è il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini.
Il Segretario Generale è Elio Carozza. Il capo della Segreteria Esecutiva è il Consigliere Stefano Verrecchia. Il CGIE si compone di 94 Consiglieri, di cui 65 eletti direttamente all’estero e 29 di nomina governativa. I suoi organi istituzionali sono il Comitato di Presidenza (composto oltre che dal Ministro, dal Segretario Generale, da quattro Vice Segretari Generali e da undici rappresentanti delle varie aree), le otto Commissioni Tematiche, le tre Commissioni Continentali, la Commissione di nomina Governativa, i Gruppi di Lavoro e l’Assemblea Plenaria. Il CGIE è stato completamente rinnovato il 26 giugno 2004, mentre le elezioni alle cariche interne elettive sono state effettuate il 27 luglio 2004.