L’Ars chiude per ferie con 15 leggi in 7 mesi - QdS

L’Ars chiude per ferie con 15 leggi in 7 mesi

Raffaella Pessina

L’Ars chiude per ferie con 15 leggi in 7 mesi

venerdì 06 Agosto 2010

Oltre un mese di riposo per i 90 deputati regionali molto affaticati. In questo anno la legislatura ha visto ingrossare il gruppo misto

PALERMO – Ieri si sono chiusi i battenti di Sala d’Ercole a Palazzo dei Normanni ed il Parlamento siciliano è andato in vacanza. I lavori riprenderanno nel mese di settembre. Una pausa strategica per la politica siciliana, che servirà per fare il punto della situazione sulle alleanze e il nuovo esecutivo che costituirà il Lombardo quater.
Certamente le polemiche di questi ultimi tempi hanno bloccato letteralmente l’attività legislativa e per questo vogliamo fare il punto della situazione prendendo in considerazione il periodo che va da gennaio di quest’anno fino alla fine del mese di luglio e mettendolo a paragone dello stesso periodo dell’anno precedente.
Complessivamente, le sedute di questa prima parte del 2010 sono state 58, contro le 45 del 2009 (abbiamo voluto considerare le poche sedute del mese di agosto, prima della pausa).
Nel 2010 in media le sedute sono state 7 al mese, quindi neanche due a settimana. Marzo è stato il mese più lavorativo, con 12 sedute, seguito da aprile (10) e da febbraio (9). Anche nel 2009 il mese con maggior numero di sedute è stato il mese di marzo. È migliorata anche la produzione legislativa: 15 leggi in questi primi sette mesi dell’anno contro le 9 approvate nello stesso periodo del 2009.
Naturalmente, in questo numero sono inserite anche il bilancio e la finanziaria. Facendo anche un paragone con il Consiglio regionale della Lombardia sul numero di approvazione delle leggi e si scopre che, tutto sommato, i numeri non si discostano di molto: la Lombardia ha approvato 12 leggi nel 2010 e 13 nello stesso periodo del 2009.
Uno sguardo a quella che l’anno passato è stata la commissione legislativa più discussa: la Commissione Statuto.
Nel 2009 il Presidente dell’Ars, Francesco Cascio, aveva pensato di sciogliere questa Commissione perché non lavorava a sufficienza. La presa di posizione ha assunto il tono di una ammonizione per il futuro, poiché la Commissione, presieduta da Alessandro Aricò, ha continuato ad esistere anche quest’anno. Nel 2010 la Statuto è stata convocata 22 volte, comunque con scarsi risultati, perché 12 sedute sono andate deserte e se ne sono svolte 10.
Quest’anno è stato caratterizzato da un rinfoltimento del gruppo misto, segnale di malessere non solo tra i partiti, ma anche all’interno di essi: 6 i componenti attuali (7 se non fosse deceduto Totò Cintola): Cataldo Fiorenza e Mario Bonomo, rispettivamente di Catania e di Siracusa, entrambi del Pd; Santo Catalano, di Favignana, il più misterioso di tutti, perché sul sito non compare alcuna sua foto, e non si sa (almeno per quello viene scritto nel sito dell’Ars) in quale lista sia stato eletto; in realtà è subentrato il 28 luglio al deputato Fortunato Romano (Mpa), dichiarato ineleggibile. Per ora si trova al gruppo misto fino a che non verrà ufficializzata in Aula la sua richiesta di appartenenza a qualche gruppo parlamentare. Ma con i tempi che corrono, potrebbe anche decidere di rimanere al suo posto fino a che le acque non si saranno calmate.
Fanno parte del gruppo misto anche il messinese Cateno de Luca, ex Mpa e il palermitano Riccardo Savona, in rotta con il suo partito (Udc) e presidente della Commissione Bilancio. Infine di lunga militanza la presenza di Marianna Caronia, che ha aderito prima all’Mpa e poi al Pdl, decidendo di abbandonare entrambi. Va ad ingrossare le fila del gruppo misto anche Giuseppe Lo Giudice che si è autosospeso dall’Udc con il plauso di Cateno de Luca: “L’appello che abbiamo lanciato nei giorni scorsi per la costituzione di nuovo gruppo confederato nell’Assemblea siciliana – ha dichiarato – è stato accolto anche dal collega Lo Giudice, rafforzando il progetto delle autonomie”.
“Contrastare il neocentralismo regionale – ha spiegato – è uno dei nostri obiettivi principali e lo faremo con la costituzione di una confederazione di movimenti che si radicherà su tutto il territorio siciliano con l’adesione a breve di altri colleghi parlamentari”.

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