Palermo ricorda Mario Paciolla, "insieme per chiedere giustizia" - QdS

Palermo ricorda Mario Paciolla, “insieme per chiedere giustizia”

Palermo ricorda Mario Paciolla, “insieme per chiedere giustizia”

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martedì 24 Agosto 2021

L'appuntamento per Mario è per il 27 agosto alle ore 18.30 a Moltivolti. Il cooperante venne trovato morto in località della Colombia. Dopo oltre un anno la vicenda è ancora avvolta nel mistero

A più di un anno dalla tragica scomparsa del cooperante italiano Mario Paciolla, la città di Palermo ricorda il giovane con familiari e amici per chiedere verità e giustizia.

Paciolla aveva 33 anni, venne trovato morto a San Vincente del Caguàn in Colombia in circostanze tuttora da chiarire.

L’appuntamento per Mario è per il 27 agosto alle ore 18.30 a Moltivolti.

Dopo oltre un anno la vicenda è ancora avvolta da un grande mistero.

La polizia colombiana e l’Onu hanno parlato di un suicidio, ma questa prima versione non ha mai convinto, soprattutto i genitori del 33enne napoletano, che si dicono certi dell’uccisione del figlio, che conosceva bene quel territorio, come dimostrano gli articoli scritti per alcune riviste di geopolitica, sotto lo pseudonimo di Astolfo Bergman. 

“La procura mantiene il più stretto riserbo sulle indagini, quindi non sappiamo nulla su quanto è accaduto“, dice la mamma, Anna Motta, che con il marito Giuseppe continua a chiedere verità e giustizia, anche in occasione dell’iniziativa organizzata per il primo anniversario dalla morte. Anche i legali della famiglia preferiscono il silenzio, in attesa che si faccia chiarezza sulla vicenda.

Nel frattempo, in questi mesi, le istituzioni, diverse associazioni e molti esponenti della cultura e dello spettacolo hanno mostrato concretamente la propria vicinanza alla famiglia.

Le tante testimonianze di affetto hanno commosso papà Giuseppe, che si dice determinato a lottare affinché si faccia luce sull’accaduto. “La gioia di Mario e il suo impegno sopravvivono nella vicinanza e nella testimonianza di tante persone – sottolinea – molte di queste quali non le conoscevamo, ce le siamo ritrovate accanto, come se fossero una marea di figli”. A fine maggio, intanto, nel corso dell’audizione del Comitato per i diritti umani nel mondo, che affrontava la situazione della Colombia, è stato chiesto di depositare un’interrogazione parlamentare per spingere il Governo a prendere posizione sul caso.

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha sollecitato la collaborazione delle autorità colombiane e ha assicurato l’attenzione dell’Esecutivo sulla vicenda. Così come Roberto Fico, che ha ribadito l’impegno dello Stato. “Non ci fermeremo, arriveremo fin dove le cose non saranno scoperte”, aveva detto il presidente della Camera in occasione di un evento organizzato a Napoli da un gruppo di cittadini a fine luglio dello scorso anno. 

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