Covid Sicilia, Farinella, "Tanti giovani ricoverati, malattia più grave" - QdS

Covid Sicilia, Farinella, “Tanti giovani ricoverati, malattia più grave”

Covid Sicilia, Farinella, “Tanti giovani ricoverati, malattia più grave”

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domenica 05 Settembre 2021

Intervista al qds.it al professor Enzo Farinella, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cervello di Palermo e componente del Cts

Intervista al qds.it al professor Enzo Farinella, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Cervello di Palermo e componente del Cts.

“Ci sono tanti giovani ricoverati nel mio reparto, l’età media si è abbassato e la malattia sembra più grave – dice Farinella -. In Sicilia continuiamo a non rispettare le regole e i risultati sono questi. Non sono ottimista per l’autunno e l’inverno, dobbiamo aumentare le vaccinazioni”.

“C’è stata una grandissima delusione data dai numeri, inutile nasconderlo. E’ cambiato anche la tipologia delle persone che sono in ospedale. Il 90%, lo abbiamo detto più volte, dai non vaccinati o che l’hanno fatta in maniera incompleta – continua il professore -. Questa sarebbe l’unica cosa da divulgare a chi non ritiene utile vaccinarsi. Più il covid circola più potrebbe spuntare nuove variante. Abbiamo solo il 58% di popolazione vaccinata, è troppo poco”

Il medico poi avverte: “Le misure previste all’interno della fascia di zona gialla non possono stravolgere l’epidemia. Si tratta d una ulteriore standard che, ormai, in pochi rispettano. L’estate ha aumentato gli incontri e le occasioni di festa, cose non vietate ma non sono state fatte in sicurezza. Turisti ricoverati? Non sono stati loro a veicolare il virus, è stata colpa degli assembramenti”.

Farinella si dice non d’accordo sull’obbligo vaccinale: “E’ una misura estrema, è il fallimento della comunicazione. Se si riuscisse a far capire in maniera corretta alla popolazione perplessa o indecisa, magari con dei dati e con delle motivazioni valide, le cose potrebbero cambiare.”

Sul futuro dell’Isola per quanto riguarda la pandemia, dice: “Abbiamo suggerito all’assessorato un mix di valutazione epidemiologica, che mettesse insieme un dato della copertura vaccinale, dei posti letto e contagi. Abbiamo moltissimi comuni sotto sorveglianza, quindi potremmo anche tenere sotto controllo l’epidemia”

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