Pagamenti ai fornitori, imprese siciliane ancora ultime in Italia per puntualità - QdS

Pagamenti ai fornitori, imprese siciliane ancora ultime in Italia per puntualità

Pagamenti ai fornitori, imprese siciliane ancora ultime in Italia per puntualità

mercoledì 01 Dicembre 2021

Ma migliorano le performance: lo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 30 settembre. Solo una su cinque è in grado di rispettare i trenta giorni per saldare le fatture

PALERMO – Nonostante sia al terzo posto fra le regioni italiane che fanno segnare l’incremento più elevato dei pagamenti puntuali (+5,6% rispetto a giugno), la Sicilia, con il 20,9% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, è all’ultimo posto della classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di Cribis, aggiornato al 30 settembre 2021.

Rispetto al trimestre precedente, i pagamenti effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni sono scesi dal 22,3% al 20,7%, con una variazione del -7,2%, ma malgrado questo la Sicilia detiene il primato negativo per i pagamenti in grave ritardo.

Siracusa è la provincia siciliana che fa segnare la crescita più elevata di pagamenti alla scadenza (+8,3%), seguita da Ragusa (+7,3%), mentre Messina è quella dove si registra il maggior decremento di quelli in grave ritardo (-9,9%).

Per quanto riguarda la classifica delle province, in Sicilia la migliore è Ragusa (92°), seguita da Catania (96°), Agrigento (97°), Caltanissetta (98°), Siracusa (100°), Messina (101°), Enna (103°), Palermo (105°) e Trapani (107° e ultima in Italia).

A confronto con giugno 2021, Messina e Siracusa guadagnano 2 posizioni, Ragusa ne perde 4, Enna 3, Caltanissetta e Catania 2, mentre restano stabili Agrigento, Palermo e Trapani.

A livello nazionale, a settembre, le aziende che pagano puntualmente i propri fornitori sono il 38%, il miglior dato degli ultimi 10 anni, in aumento del 4,1% rispetto al trimestre precedente e del 9,5% a confronto con la fine del 2019.
Diminuiscono inoltre (-7,8%) le aziende che effettuano i pagamenti con un ritardo di oltre 30 giorni, passate dal 12,8% del giugno scorso all’11,8% di settembre.

Calabria (+10,6% rispetto a giugno), Campania (+6,4%) e Sicilia (+5,6%) sono le regioni che fanno segnare l’incremento più elevato dei pagamenti puntuali, ma nonostante questo rimangono in coda nel ranking italiano della puntualità.
Guida la classifica la Lombardia (47,4%), seguita da Emilia – Romagna (46%), Veneto (45,8%), Friuli – Venezia Giulia (45,1%) e Marche (43,8%).

In base allo Studio di Cribis, il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni va, nell’ordine, a Sicilia, Calabria e Campania, rispettivamente con il 20,7, il 19,8 e il 18,6%. La Calabria, però, è fra le regioni dove i pagamenti in grave ritardo sono diminuiti più che altrove rispetto a giugno (-10,4%), preceduta solo da Friuli -Venezia Giulia (-10,9%) e Trentino – Alto Adige (-11,1%).

La classifica delle province più virtuose vede in testa Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia, mentre in ultima posizione troviamo Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Crotone ed Enna.

Rispetto allo scorso trimestre, le province che hanno guadagnato più posizioni sono Belluno, che dal 20° posto sale al 10°, Verbania (dal 24° al 16°), Foggia (dal 90° all’85°) e Pordenone (dal 17° al 12°); Ravenna, che scende dal 15° al 23°, e Forlì-Cesena (dal 10° al 15°) sono invece quelle che ne hanno perse di più.

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