Governo: Conte prova a stringere i tempi - QdS

Governo: Conte prova a stringere i tempi

Governo: Conte prova a stringere i tempi

venerdì 25 Maggio 2018

Il nodo resta quello dell'Economia: i pentaleghisti vogliono imporre Savona, Mattarella rifiuta i "Diktat". E intanto la Consulta boccia come incostituzionale la teoria del "Prima gli italiani". L'Ue chiede di ridurre il debito e lo spread schizza a 195

Ha lasciato Montecitorio ieri a tarda sera il premier incaricato Giuseppe Conte, al lavoro sulla lista dei ministri dopo una difficile giornata segnata dalle polemiche su Savona possibile ministro dell’Economia.
 
Presto, ha promesso Conte, proporrà al presidente della Repubblica l’elenco dei ministri, tutti "politici" e non tecnici.
 
Il tentativo è quello di stringere i tempi e chiudere la partita entro domani, giornata nella quale potrebbe avere luogo – con eventuale slittamento a domenica – il giuramento del nuovo esecutivo.
 
Dopo aver incassato ieri il sì di Lega e Grillini e il no di tutti gli altri eletti a Camera e Senato, Conte oggi lavorerà alla squadra di governo, presumibilmente assieme a Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
 
Entro stasera, infatti i pentaleghisti puntano a chiudere la partita e già stasera o domattina Conte potrebbe salire al Colle con la lista dei nomi.
 
Il problema resta ancora l’Economia con il Movimento e il Carroccio che non sembrano voler arretrare dalla loro prima scelta, Paolo Savona e Mattarella che dice no ai "Diktat".
 
Se il timing verrà rispettato lunedì e martedì prossimo il premier potrebbe presentarsi alle Camere per la fiducia.
 
Intanto prosegue la polemica proprio su Conte: dopo le battaglie grilline contro i premier non eletti dal popolo, i pentastellati ne hanno scelto uno non eletto dal popolo.
 
Preoccupazioni in casa carrogrillina anche per la miserevole caduta dello slogan Salviniano – sbandierato a volte anche da Di Maio e dal centrodestra – sugli "Italiani prima di tutti".
 
La Corte Costituzionale ha infatti clamorosamente bocciato come incostituzionale il programma della Regione Liguria che prevedeva che le case popolari andassero "prima agli italiani".
 
Vista l’interpretazione, verrebbero così a cadere anche alcuni dei punti "qualificanti" del "contratto" pentaleghista, a cominciare dalla decisione di consentire gli sgravi sugli asili nido solo agli italiani.
 
Intanto, grazie ai proclami di Salvini, lo spread, termometro della considerazione dei mercati sull’Italia, tocca il picco a 195 punti.
 
E per di più l’Ue con il commissario agli affari economici Pierre Moscovici ribadisce "preoccupazioni tangibili, come mettere sotto controllo il debito che è alto".
 

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