Decine di famiglie restano senza un tetto sulla testa e parte un contenzioso che per qualcuno si risolve ma per altri no. Per questo, l'avvocato dei residenti, Giuseppe Lipera, convoca la stampa.
Un mistero italiano, direbbe Carlo Lucarelli. Per i residenti sicuramente un’ingiustizia. La vicenda di via Castromarino, dopo due anni, continua a tenere banco. L’acquisto della palazzina crollata, che dovrebbe essere demolita per poi essere ricostruita, notizia anticipata al Quotidiano di Sicilia dal sottosegretario ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, ha scatenato nuovamente la protesta di quanti – e sono tanti – non sono stati coinvolti nella trattativa.
L’anniversario
Il 20 gennaio del 2020 il crollo. Uno degli edifici della via Castromarino, nei pressi di via Plebiscito, cuore storico di Catania, cede a causa, poi si scoprirà, delle vibrazioni prodotte dalla talpa che, in quel momento, sta scavando sotto il livello della strada: da quel punto passerà infatti la metropolitana diretta in aeroporto. Decine di famiglie restano senza un tetto sulla testa e parte un contenzioso che per qualcuno si risolve ma per altri no. Per questo, l’avvocato dei residenti, Giuseppe Lipera, convoca la stampa. “Oggi è l’anniversario di questa catastrofe. Il 25 saremo davanti al Gip e insisteremo nella nostra opposizione. Ora basta: ci sono tantissime famiglie evacuate.
“Hanno perso tutto”
“Hanno perso tutto e non sono stati risarciti – tuona il legale, riferendosi a chi non ha firmato alcun accordo. Lipera ha intenzione di portare avanti le richieste di chi è rimasto senza un tetto non entrando nel risarcimento. Sono gli abitanti dagli altri edifici coinvolti dal crollo e che, in seguito allo stresso, sono stati dichiarati inagibili. “Come si può pensare di abbattere un palazzo non pensando alle conseguenze sugli altri edifici? – si domanda l’avvocato. Che sottolinea un’altra anomalia: pare infatti che gli operai della Cmc – l’azienda che sta realizzando la tratta della metropolitana e che ha acquistato l’immobile per demolirlo – stia già eseguendo alcuni lavori. Entrando però da un altro palazzo, interdetto ai proprietari degli appartamenti”
La portavoce dei residenti
“La situazione è assurda – tuona Oriana Pappalardo, portavoce dei residenti: solo 9 famiglie sono state risarcite. Gli altri, con anziani e minori, sono state arbitrariamente escluse con la motivazione che Cmc non avrebbe alcuna colpa e ha comprato una parte di palazzo per poter riavviare i lavori. Di noi non frega nulla – continua la residente nel palazzo attiguo a quello acquistato. “Nel mio palazzo c’è la scala danneggiata – aggiunge – ma, secondo i tecnici, non ci sarebbero pericoli. Invece, continuando sulla via Plebiscito ci sono due case sul burrone. In tutto questo, la ditta entra ed esce dalle nostre case come e quando vuole. Ieri hanno devastato l’androne e io non posso nemmeno farvelo vedere perché hanno messo i catenacci. La casa è inagibile ma non è sotto sequestro: se io volessi entrare però non potrei. Da dieci giorni ho chiesto alla protezione civile di poter avere i miei mobili, le mie cose, perché finalmente dopo due anni ho trovato una sistemazione ma no. Non posso entrare”. Anche per questa vicenda l’avvocato Lipera annuncia “segnalazione alla questura perché stanno agendo in maniera scomposta”.
La posizione della Fce
A mettere i puntini su alcune i ci pensa Salvatore Fiore. Il direttore generale di Fce, che sta realizzando la metropolitana di Catania, sottolinea la bontà dell’operazione condotta da Cmc, replicando a quanto affermato da Lipera e dai residenti. Partendo dagli immobili che affacciano su via Plebiscito. “Quelli inagibili – dice – sono stati acquistati tutti. Gli altri non sono oggetto dell’ordinanza del sindaco”. Fiore spiega anche la situazione in via Castromarino. “Gli operai della Cmc entrano nel palazzo attiguo perché esiste una scala in comune che appartiene al palazzo oggi della Cmc. L’altro edificio al momento non è accessibile proprio per le condizioni della scala.
La metropolitana
La talpa resta ancora bloccata sotto terra. “ripartirà solo quando ci saranno le condizioni di sicurezza – assicura Fiore. L’edificio sarà demolito e questo consentira, dsopo apposite indagini, di riprendere a scavare. Per noi si tratta di un intervento importante – afferma ancora – per aumentare i profili di sicurezza e procedere senza intoppi”.,
Il consigliere comunale
“Noi come sempre, intendiamo sostenere le istanze dei residenti di via Castromarino – commenta il consigliere comunale del Movimento 5 stelle Graziano Bonaccorsi. Uno dei più attivi nel sostegno dei residenti. Coinvolgeremo tutti i portavoce – sostiene. Non abbiamo mai compreso il ruolo dell’amministrazione, insensibile di fronte a questa vicenda. Abbiamo fatto interrogazioni, interpellanze, richieste di seduta straordinaria ma l’amministrazione non risponde”.