Profughi ucraini in Italia, "Rischio nuova variante Covid" - QdS

Profughi ucraini in Italia, “Rischio nuova variante Covid”

Profughi ucraini in Italia, “Rischio nuova variante Covid”

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venerdì 04 Marzo 2022

Arrivano le prime indicazioni alle Regioni, in una circolare del Ministero della Salute, per affrontare e gestire su fronte sanitario l’arrivo in Italia di chi fugge dalla guerra in Ucraina

Il rischio che l’emergenza sanitaria in Ucraina, paese con una bassa percentuale di vaccinati contro il Covid, possa scatenare una nuova variante del virus “c’è perché ci sono tutte le condizioni: un’alta circolazione del virus, una bassa copertura vaccinale (inferiore al 40%), condizioni socio-economiche disagiate, nessuna o bassa attenzione alle misure di protezione, condizioni climatiche di inverno pieno con maggiore possibilità di assembrarsi in luoghi chiusi”. Lo ha dichiarato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Inoltre non credo che ci siano laboratori di virologia in grado di sequenziare per capire cosa sta succedendo. Se anche ci fosse nessuno se ne accorgerebbe“, avverte Bassetti.

Ministero Salute, “Rischio epidemie tra profughi, dare vaccini routine”

Offrire ai profughi in arrivo dall’Ucraina non solo la vaccinazione anti-Covid, ma anche le profilassi di routine perché esiste un rischio di “focolai epidemici di malattie prevenibili da vaccino nelle strutture deputate all’accoglienza”. E’ una delle raccomandazioni contenute nella circolare con cui il ministero della Salute fornisce alle Asl le “prime indicazioni” in relazione “alla crisi in corso in Ucraina e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese”.

Per quanto riguarda le vaccinazioni routinarie, dalle Direzioni generali Prevenzione sanitaria e Programmazione sanitaria del dicastero “si segnalano notevoli criticità dovute alle basse coperture vaccinali e al recente verificarsi di focolai epidemici, come l’epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso nel Paese.

Per le vaccinazioni di routine, ricordano le Dg Prevenzione e Programmazione, “il calendario vaccinale ucraino prevede le seguenti vaccinazioni: epatite B; Tbc; difterite, tetano, pertosse; polio; Haemophilus influenzae B; morbillo, parotite, rosolia“.

Le raccomandazioni per i minori e over 18

“Soggetto mai vaccinato, con documentazione insufficiente e stato vaccinale incerto: è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano nazionale di prevenzione vaccinale; soggetto regolarmente vaccinato nel Paese di origine e con stato vaccinale adeguatamente documentato: è raccomandata l’offerta delle vaccinazioni previste, in rapporto all’età, secondo il calendario del Piano nazionale di prevenzione vaccinale, per l’eventuale completamento del ciclo vaccinale primario o i successivi richiami”.

Quanto agli over 18, “per i soggetti adulti non vaccinati o con stato vaccinale incerto si raccomanda di offrire le seguenti vaccinazioni: difterite, tetano, pertosse; polio; morbillo, parotite, rosolia (eccetto donne in gravidanza); varicella (valutare); epatite B in caso di screening negativo (valutare)”.

La circolare ministero Salute, “Test Covid a profughi entro 48 ore”

“Per i cittadini che provengono dall’Ucraina, indipendentemente dalla cittadinanza, privi di digital Passenger Locator Form (Plf, in forma digitale o cartacea) o di certificazione verde Covid-19 ai sensi dell’ordinanza del ministro della Salute del 22 febbraio 2022, le Asl territorialmente competenti provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini nazionali“.

E’ una delle raccomandazioni contenute nella circolare con cui il ministero della Salute fornisce alle Asl le “prime indicazioni” in relazione “alla crisi in corso in Ucraina e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese”.

Tutti coloro che verranno individuati come casi o contatti di caso (esempio allo screening nei Punti di accoglienza) andranno gestiti secondo la normativa vigente adottando le misure di profilassi e tracciamento più idonee“, si precisa nel documento diffuso dalle Direzioni generali Prevenzione sanitaria e Programmazione sanitaria.

Ministero Salute, “35% vaccinati Covid nel Paese, offrire profilassi”

La copertura vaccinale per il Covid-19 in Ucraina “si aggira intorno al 35% della popolazione, rappresentando una fra le più basse in Europa”. Per questo, nell’ambito della presa in carico sanitaria dei profughi, il ministero della Salute invita a “offrire la vaccinazione anti Sars-CoV-2/Covid-19, in accordo con le indicazioni del Piano nazionale di vaccinazione anti Sars-CoV-2, a tutti soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose di richiamo (booster) per i soggetti a partire dai 12 anni di età”.

I vaccini anti Covid autorizzati in Ucraina

“I vaccini autorizzati in Ucraina corrispondono, per la maggior parte, a quelli autorizzati dall’Ema o equivalenti (Comirnaty, Covid-19 Vaccine Janssen, Covishield, Spikevax, Vaxzevria), a cui si aggiunge il vaccino Coronavac (Sinovac)”, si precisa nel documento diffuso dalle Direzioni generali Prevenzione sanitaria e Programmazione sanitaria.

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