Neonato abbandonato a Catania, la lettera dell'arcivescovo alla madre

Neonato abbandonato a Catania, l’arcivescovo Renna scrive alla madre: “Chi si prenderà cura di te?”

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Neonato abbandonato a Catania, l’arcivescovo Renna scrive alla madre: “Chi si prenderà cura di te?”

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giovedì 02 Giugno 2022

Una riflessione su un fatto che ha sconvolto Catania: la vicenda del piccolo Germano, abbandonato in strada. La lettera dell'arcivescovo Renna alla madre.

L’arcivescovo di Catania, Monsignor Luigi Renna, si è espresso sulla vicenda del neonato abbandonato a Catania, chiamato Germano. Il religioso ha scritto una lettera alla madre, il cui nome viene indicato solo attraverso l’iniziale N.

Chi si prenderà cura di te“, è una delle domande che Monsignor Renna si pone di fronte a una vicenda che ha sconvolto tutta Catania. Il piccolo, chiamato Germano, è stato trovato e salvato in via Rametta, nel quartiere San Giorgio. Soccorso dai carabinieri e trasferito reparto di Neonatologia dell’ospedale Garibaldi Nesima, adesso sembra stare bene. La triste storia ha scosso tutti i catanesi, che si sono attivati per trovare una casa e una famiglia al bimbo.

Lettera dell’Arcivescovo Mons. Luigi Renna alla mamma del neonato abbandonato

“Carissima N,

ti scrivo dopo alcuni giorni in cui non ho mancato di pregare per te e per il tuo bambino, deposto qualche giorno fa in una cesta, raccolto da mani amorevoli e da due servitori dello Stato (cioè di tutti noi), e che ora ha un nome. Chissà come avresti voluto fosse chiamato il tuo bambino! Chissà quale nome gli hai dato segretamente! Credo in Dio, e ritengo che il Suo Amore ha permesso che Germano si salvasse da una morte che sarebbe potuta sopravvenire molto presto, in un luogo pericoloso come la strada”.

Questo è l’incipit della lettera di Monsignor Renna alla mamma del neonato abbandonato in via Rametta a Catania.

“Germano ora avrà chi si prenderà cura di lui, ne sono certo, così come è avvenuto dal primo momento (…). Ma chi si prenderà cura di te, e di altre mamme come te? Credo che il tuo gesto di lasciare Germano in una cesta, come il piccolo Mosè esposto sulle acque del Nilo e salvato dalla figlia del faraone, sia stato un atto estremo e disperato, meditato a lungo nei mesi in cui hai tenuto nascosto un segreto che ti ha cambiato la vita”.

Parole che invitano a riflettere, quelle dell’arcivescovo di Catania. Monsignor Renna nella sua lettera ha anche ringraziato la giovane madre perché, nonostante il gesto dell’abbandono, ha dato la vita al piccolo.

“Ti ringrazio, a nome del tuo bambino e della famiglia che sarà sua, perché gli hai dato la vita e l’hai fatto nascere! Sei già grande per questo! Ti consoli questa gratitudine, mentre il tuo cuore sanguina. Sarebbe potuto andare tutto diversamente anche per te, come per tante mamme che partoriscono nella sicurezza di un ospedale e lasciano che il loro piccolo rimanga lì al sicuro, anche se loro non riescono a prendersene cura. Ma pazienza! Ora la tua vita continua…”.

“Vorrei che ti riconciliassi con te stessa, che la disperazione di quel giorno lasci spazio a un futuro diverso, in cui tuo essere donna e mamma, il tuo essere compagna di un uomo o sposa, non sia più vissuto nella solitudine. Se sei credente, riconciliati anche con Dio, Padre misericordioso: Egli solo è in grado di risanare le ferite più profonde del nostro spirito”, continua l’arcivescovo nella lettera.

La riflessione su Catania e sulle gravidanze “indesiderate”

“Catania è una città con tanti mali, ma è anche abitata da tante persone disposte a prendersi cura degli altri: cerca una spalla su cui piangere, una persona a cui aprirti con discrezione, che sappia ascoltare la tua rabbia e quelle speranze di tenere Germano, che forse hai coltivato fino alla fine”.

“Oggi tu hai bisogno di calore, come ne ha bisogno Germano… Scrivo a te, ma anche a tante giovani donne come te. Permettete che vi dica che con l’amore e con ‘la sorgente della vita’, ossia la sessualità, non si scherza, perché essa non dona solo il calore dell’intimità, ma procrea e apre al meraviglioso formarsi di una vita umana. Per questo non può essere oggetto di un gioco, o di un flirt, ma è data per essere un atto di amore responsabile, che guarda al futuro… Scrivo a te, e alle tante ragazze che hanno le cosiddette ‘gravidanze indesiderate’: e vi invito a riflettere! A onore della verità, la gravidanza è l’attesa di un bambino, di un Germano, di un Alfio, di un’Agata, di una persona unica e irripetibile! Chiameresti un bambino, un “indesiderato”?”.

“Oggi ci sono tanti modi per accompagnare la vita dei bambini ‘indesiderati’, e di sostenere le loro mamme! Coraggio! Apritevi ancora al futuro di donne e di mamme, con amore e responsabilità. E tu, cara N., sii testimone discreta che la vita vale davvero e che ogni Germano ha diritto a vivere”.

Con queste parole e una benedizione, l’arcivescovo di Catania conclude la sua lettera alla mamma del piccolo Germano e di ogni neonato abbandonato poco dopo la nascita.

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