Demolizioni, niente più scuse. Ci sono 10 milioni per i Comuni - QdS

Demolizioni, niente più scuse. Ci sono 10 milioni per i Comuni

Demolizioni, niente più scuse. Ci sono 10 milioni per i Comuni

martedì 23 Gennaio 2018

Nell’ultima legge di Bilancio un fondo per gli abbattimenti e l’istituzione di un database nazionale. Gli Enti devono trasmettere l’elenco degli abusi, pena multe fino a 1.000 € per i dirigenti

PALERMO – Nuove regole e opportunità economiche per avviare le demolizioni dei manufatti abusivi che nei comuni isolani continuano a restare bassissime. Non è bastato l’esempio virtuoso di Licata, che è rimasto complessivamente isolato nel panorama regionale. Intanto, il flusso del cemento illegale, seppur diminuito, non si ferma: ancora nel 2015 l’Istat ha registrato come abusiva una casa su due in Sicilia.
 
Con la nuova legge di Bilancio, fondi a disposizione e uno strumento per monitorare il cemento illegale, due provvedimenti strettamente correlati.
 
La prima misura è di natura economica e potrebbe risolvere l’allarme lanciato da molti sindaci siciliani: l’assenza di fondi per le demolizioni. La legge di Bilancio prevede, infatti, l’istituzione, nello stato di previsione del ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di un fondo finalizzato all’erogazione di contributi ai comuni per l’integrazione delle risorse necessarie agli interventi di demolizione di opere abusive, con una “dotazione di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019”. Dieci milioni di euro, quindi, a disposizione degli enti locali. A definire i criteri per l’utilizzazione e per la ripartizione del fondo sarà un decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
 
L’erogazione dei contributi avverrà sulla “base delle richieste adeguatamente corredate della documentazione amministrativa e contabile relativa alle demolizioni da eseguire – si legge nell’emendamento – ovvero delle risultanze delle attività di accertamento tecnico e di predisposizione degli atti finalizzati all’acquisizione dei manufatti abusivi al patrimonio, da parte dei comuni e delle regioni”.
 
Per procedere all’attuazione delle misure del Fondo, la legge di Bilancio 2018 istituisce, presso il Mit, la banca di dati nazionale sull’abusivismo edilizio, di cui si “avvalgono le amministrazioni statali, regionali e comunali nonché gli uffici giudiziari competenti”. Per la realizzazione ci sono a disposizione tre mesi dall’entrata in vigore della legge, quindi dovrebbe essere definita entro marzo. Previsto anche uno stanziamento da mezzo milione di euro, a decorrere dal 2019, per permetterne il funzionamento.
 
Tutte le amministrazioni, gli enti e gli organi a qualunque titolo competenti in materia di abusivismo edilizio dovranno condividere e trasmettere le informazioni relative agli illeciti accettati. La legge prevede dei termini di consegna e, nel caso di mancato rispetto, puntuali sanzioni pecuniarie, fino a mille euro, che si applicano al dirigente o al funzionario inadempiente. Sarà un decreto del Mit a definire le modalità di funzionamento, accesso e gestione della banca di dati.
 
Un’occasione importante per forzare la lentezza dei comuni isolani che, tra amministrazioni dormienti e pochi fondi per le demolizioni (nonostante la presenza di un fondo rotativo istituito presso la Cassa depositi e prestiti e poco utilizzato dagli enti siciliani), continuano a registrare bassi tassi di demolizione. Tra il 2016 e la prima metà del 2017, secondo un monitoraggio di Legambiente, sono stati soltanto 71 gli edifici abusivi abbattuti, soprattutto per merito di Licata che ha raggiunto la cifra di 49.

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