Sono 1,8 milioni gli studenti che pranzano a scuola e proprio per loro arriva un importante accordo. Firmato il Protocollo per le mense.
Sono 1,8 milioni gli studenti che pranzano a scuola e proprio per loro arriva un importante accordo. È stato firmato il Protocollo di Intesa tra MIM e Coldiretti dal parte del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e del presidente della Coldiretti Ettore Prandini per garantire prodotti del territorio a chilometro zero al fine di valorizzare gli elementi culturali relativi al cibo e alla tradizione sostenendo le filiere produttive e i piccoli imprenditori locali. Stando ai dati venuti alla luce dai recenti controlli dei Carabinieri per la Tutela della Salute sono emerse irregolarità in 1 struttura su 3 nelle 1.000 aziende attive nella ristorazione scolastica (partendo dagli asili nido fino alle superiori). La statistica è stata fornita dalla Coldiretti in occasione della Festa dell’educazione alimentare nelle scuole a Bari. L’obiettivo è la promozione dell’educazione alimentare nelle scuole investendo sulla formazione sulle nuove tecnologie per la transizione verso l’agricoltura 4.0.
“Con questo accordo si vuole sensibilizzare gli studenti sul valore di una corretta alimentazione e di uno stile di vita sano ed equilibrato per la salute fisica e psicologica – annuncia Coldiretti -. Un obiettivo da raggiungere anche attraverso iniziative congiunte di promozione con gli uffici scolastici regionali e reti di soggetti pubblici e privati del mondo sanitario, dell’università e della ricerca, mettendo a disposizione le conoscenze e gli esperti della Coldiretti. Inoltre si vogliono sostenere e organizzare iniziative volte a diffondere l’importanza dell’educazione alimentare e sulla consapevolezza dell’importanza del legame fra cibo e salute, oltre a costruire campagne di comunicazione su esempi virtuosi già in atto.
Progetto “Educazione alla Campagna Amica” di Donne Impresa
Nel corso degli ultimi 20 anni circa 10 milioni di bambini (mezzo milione all’anno) sono stati coinvolti nel progetto. Il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni (dalla scuola materna alla primaria) e il 30% studenti più grandi medie e superiori. “L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura” ribadisce Chiara Bortolas, responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti.
Obiettivi trasversali per favorire sviluppo nuovi impieghi
Tutti i progetti hanno come metà l’acquisizione di competenze trasversali. Si punta a incentivare l’orientamento dei giovani con le nuove professionalità e le opportunità di lavoro nelle filiere produttive agricole e agroalimentari. Infatti è si valorizzano le esperienze già in corso nelle imprese agricole italiane anche in ambito scolastico. Nello specifico c’è particolare attenzione al tema relativamente all’istruzione tecnica e professionale e all’istruzione tecnica superiore.
“Consumare prodotti a chilometri zero è un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale – afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini -. Si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini con le iniziative di educazione alimentare dentro e fuori le scuole in collaborazione con gli agricoltori della Coldiretti e con la crescita dei mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo, ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”.
Fonte foto: Coldiretti