Schifani attacca la “burocrazia lenta”, Musumeci: “Sicilia numero uno nel turismo, valorizziamo il lavoro manuale”

Schifani attacca la “burocrazia lenta”, Musumeci: “Sicilia numero uno nel turismo, valorizziamo il lavoro manuale”

Daniele D'Alessandro

Schifani attacca la “burocrazia lenta”, Musumeci: “Sicilia numero uno nel turismo, valorizziamo il lavoro manuale”

Accursio Sabella  |
venerdì 05 Maggio 2023

Gli interventi all'evento della Cna del governatore e del suo predecessore, oggi ministro.

“Il mio governo agisce sul piano della prosecuzione”. Con queste parole, il presidente della Regione in carica Renato Schifani ha segnato la continuità col predecessore Nello Musumeci, seduto davanti a lui, in prima fila, in occasione di un convegno organizzato dalla Confederazione nazionale degli artigiani. Presenti, tra gli altri, l’assessore in carica alle Attività produttive Edy Tamajo a cui la Cna ha riconosciuto lo sforzo per giungere a concessioni per credito agevolato alle imprese artigiane per 38 milioni, e il neo esperto del governatore ed ex vicepresidente della Regione, Gaetano Armao.

L’evento

Il convegno della Cna a Palermo si è aperto con l’inno di Mameli eseguito dalle Formazioni Giovanili della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, nel padiglione Aula Magna di Architettura dell’ Università. Circa 25 ragazze accompagnate da un quintetto di ottoni della Massimo Youth Orchestra. A guidare l’esibizione è stato il Maestro Giuseppe Ricotta.

Poi è stato il momento dei contenuti. Dall’intervento dei responsabile della confederazione a quello del ministro .. Fitto. In mezzo, le parole del governatore e dell’ex presidente della Regione. Il primo, ha puntato il dito contro le lentezze della burocrazia siciliana. Il secondo è tornato a parlare di Ponte e ha voluto evidenziare l’importanza del lavoro manuale: “La tuta sporca di un meccanico ha la stessa dignità del camice bianco di un primario”, ha detto Musumeci.

Schifani: “Stop alla Commissione tecnico-scientifica”

“Da qui a qualche giorno vareremo la riforma di quella Commissione tecnico-scientifica (Cts) che in passato ha impedito tantissimi investimenti perché paralizzati da richieste alle quali non si dava sì o no. Abbiamo lavorato in silenzio, come è costume di questo governo, per fare sintesi e sistema”. Ha detto Schifani, puntando il dito, sostanzialmente, contro l’eccesso di procedure (“Vi ricordo che io appartengo a un partito che crede nella semplificazione”, ha detto) e contro un burocrazia “lenta, anche perché non abbiamo potuto fare nuove assunzioni per un accordo in quel momento necessario per evitare il dissesto. Al ministro Giorgetti abbiamo chiesto una apertura, alla luce del miglioramento dei conti”.

“Fatto tanto per la piccola e media impresa”

“Per la piccola e media impresa – ha aggiunto – stiamo già facendo molto. E abbiamo lavorato anche per un rimborso sul caro-bollette. Iniziativa che non ha avuto successo: abbiamo stanziato 200 milioni e sono arrivate richieste per 30-40 milioni. Stiamo pensando così di assegnar iniziative a Irfis, attraverso dei bandi, visto che questo ente ha dimostrato di essere più spedito nelle erogazioni rispetto agli assessorati”, ha aggiunto, tirando ancora una volta le orecchie ai dipendenti regionali. “Noi abbiamo ereditato un trend positivo grazie al governo dell’amico Nello Musumeci. Siamo nella logica della prosecuzione”.

Musumeci: “Avviata una seria stagione di riforme”

E il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci era intervenuto pochi minuti prima: “Abbiamo bisogno di essere positivi, – ha detto – guardare avanti con rinnovato ottimismo, sapere superare le difficoltà del momento, il pericolo della recessione a seguito dell’inflazione, fenomeno non sono italiano, e quindi la conseguente riduzione delle capacità di investimento e di consumo. Confido nel senso di responsabilità di Francoforte, della Banca europea, mentre noi come governo, lo voglio sottolineare, non abbiamo assolutamente fatto un solo euro di debito perché le condizioni impongono sobrietà. Si è avviata una stagione di riforme seria – ha aggiunto – che ci consentirà in una prospettiva di cinque anni di poter realizzare tutte le riforme finalizzate a valorizzare il Mezzogiorno d’Italia, che si apre in una prospettiva diversa rispetto al passato, perché diverso è il protagonismo Mediterraneo assunto negli ultimi anni”.

“Turismo, Sicilia regione più appetibile”

Dal 2022 – ha spiegato Musumeci nel suo intervento – la Sicilia è la regione più appetibile dal punto di vista turistico. E questo risultato è il frutto di un lavoro fatto anche nel passato, attraverso interventi sugli aeroporti e sulla stampa nazionale. Molti di questi turisti vengono in Sicilia per sedersi a tavola. Per provare l’emozione del nostro agroalimentare. E in questo settore, la piccola impresa riesce a trovare spazio. Ma la partita si gioca sulla qualità e sulla formazione”. Un passaggio molto accorato è rivolto al lavoro: “Da trent’anni viene demonizzato il lavoro manuale e i giovani si allontanano. Non è possibile! Dobbiamo spiegare ai ragazzi – ha detto Musumeci – che chi vuole laurearsi è giusto che venga sostenuto. Ma se un ragazzo a sedici anni vuole imparare un mestiere, ha il diritto di impararlo. La tuta sporca di un meccanico ha la stessa dignità del camice bianco del primario. Il governo è impegnato per favorire tutto questo”. La strada, per Musumeci, non è quella “dell’assistenzialismo. L’istituzione – ha detto – non è un ammortizzatore sociale. Solo dall’impresa arriva la ricchezza. Nessuno può dire che nel Mezzogiorno siano mancate le risorse. Non è mancato il denaro. È mancata la programmazione seria. La capacità di fissare le priorità di un territorio. Per questo il Pnrr – ha concluso Musumeci – può essere una grande opportunità ma anche una insidia se promettiamo o destiniamo denaro senza una opportuna programmazione”.

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