Inps, si rischia maxi buco. Tridico: "Serve salario minimo" - QdS

INPS, che succede? Rischio maxi buco, Tridico: “Serve salario minimo”, il Governo: “Non si farà”

INPS, che succede? Rischio maxi buco, Tridico: “Serve salario minimo”, il Governo: “Non si farà”

Salvatore Rocca  |
giovedì 11 Maggio 2023

Il presidente Inps lancia l'allarme, sottolineando la necessità dell'introduzione del salario minimo. Il Governo continua a non sentirci.

È pericolo maxi buco nelle casse dell’INPS. L’allarme è stato lanciato nei giorni scorsi dal presidente dell’Istituto, Pasquale Tridico, in occasione di un convegno sulle disuguaglianze salariali. La causa, secondo i dati diffusi nel corso dell’incontro, è da ricercare nell’aumento dell’inflazione che ha generato un’enorme rivalutazione delle pensioni.

INPS, cresce la disuguaglianza nelle paghe

Di contro, però, è stato registrato un mancato adeguamento delle retribuzioni al costo della vita, con una perdita di potere d’acquisto degli stipendi. La differenza tra l’inflazione e la crescita delle retribuzioni, nel corso del primo trimestre 2023, è stata indicata in sette punti percentuali. A rivelarlo è stato l’Istat, sottolineando che questa forbice potrebbe essere destinata ad ampliarsi con il passare del tempo.

Danneggiati lavoratori a basso reddito e giovani

Le differenze di trattamento vanno a danneggiare i lavoratori a basso reddito e i giovani. Per quanto riguarda la differenza delle paghe tra i giovani e gli anziani, il gap è aumentato del 19% tra il 1985 e il 2019. Inoltre, risulta sempre più complesso riuscire a reclutare lavoratori giovani.

Parlando di questi rischi, Tridico ha definito necessaria l’introduzione in Italia del salario minimo, al fine di dare una mano a quei soggetti che percepiscono un reddito inferiore rispetto ad altri. Un’ipotesi che continua a non piacere al Governo.

Salario minimo, il Governo non è favorevole

Più volte la premier Giorgia Meloni ha escluso la possibilità di inserire la misura nell’agenda dell’esecutivo. Al contrario, l’esecutivo intende estendere ancora i contratti collettivi ai settori non ancora censiti. La posizione è stata ribadita nelle scorse ore anche dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, nel corso di un question time alla Camera dei Deputati.

Non sono favorevole al salario minimo per legge. Penso che sia importate guardare alla direttiva europea sul salario minimo, là dove c’è un sistema di contrattazione collettiva forte come quello che abbiamo noi va assegnata la responsabilità di individuare le soglie minime per i singoli contratti“, ha detto il ministro.

È importante stimolare la contrattazione, più che imporre per legge un importo che potrebbe non essere adeguato alle singole attività e a i contesti territoriali. Credo sia importante dare segnale di rivitalizzazione e di contrattazione collettiva“, ha concluso Calderone.

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