Una violenta colluttazione è scoppiata all'interno del carcere di Trapani, quattro gli agenti feriti. Ecco cos'è successo.
Momenti di trambusto quello che si sono verificati nel pomeriggio di ieri, domenica 18 giugno, all’interno del carcere di Trapani. Un detenuto italiano, con gravi problemi psichici, è stato inizialmente trasferito dalla struttura penitenziaria al Pronto Soccorso dell’ospedale di Trapani e, quando ha saputo di dover fare rientro in carcere, ha aggredito quattro agenti della polizia penitenziaria. Gli operatori, a seguito della colluttazione, hanno riportato delle ferite.
Veneziano: “Situazione fuori controllo”
Duro il commento di Gioacchino Veneziano, segretario generale UilPa Polizia penitenziaria Sicilia: “La situazione oramai è fuori controllo, considerato che nessuna norma oggi consente di poter riportare ordine e disciplina tra i detenuti con problemi psichiatrici senza il pericolo di sbagliare”.
“Sembra che tutto in un tratto la Polizia Penitenziaria sia diventata incapace a lavorare, in quanto non riesce più ad eseguire i propri compiti istituzionali con la necessaria sicurezza e tranquillità a causa delle fragilità della legislazione vigente, sommata ad una certa ventata di qualunquismo mediatico, che espone il personale ad essere denunciato se usa la forza per contenere un esagitato con problemi mentali, ovvero, se non interviene ha la certezza di essere ferito dal detenuto in escandescenza.
“Come dovremmo bloccare detenuto con queste patologie?”
“Qualcuno dovrebbe dirci – insiste il rappresentante sindacale Uil – come bloccare un detenuto con queste patologie, avendo la persuasione e la certezza di non sbagliare e rischiare di essere indifesi penalmente nella gestione della sicurezza nei confronti di un soggetto detenuto con documentati e provati problemi psichiatrici”.
“Spiace costatare senza ombra di smentita che mentre quattro operatori di polizia penitenziaria richiamati in servizio sono stati feriti, registrare l’assenza di concreti interventi normative da parte della politica che contribuisce allo sfacelo totale della Polizia Penitenziaria”.
Foto di repertorio