L’Amministrazione ha replicato alle accuse dell’opposizione su queste due tematiche molto sentite dalla Comunità. Ai manifesti appesi dalla minoranza sul territorio ha controbattuto lo stesso sindaco
ASSORO (EN) – Veleni e polemiche nel comune ennese, dove negli scorsi giorni sono stati affissi dai consiglieri di minoranza e dai gruppi di opposizione dei manifesti per tutto il territorio sul tema degli aumenti degli stipendi per la Giunta comunale guidata dal primo cittadino Antonio Licciardo e sul tema della Tari, criticando aspramente gli attuali amministratori.
Il tema dell’aumento degli stipendi delle Amministrazioni comunali è uno dei più discussi in tutta la Sicilia. Grazie infatti alla nuova Legge di Bilancio, è possibile per gli eletti aumentare la propria indennità del 29% per i sindaci dei Comuni con popolazione da 5.001 a 10.000 abitanti, del 22% per i sindaci dei Comuni con popolazione da 3.001 a 5.000 abitanti e del 16% per i sindaci comuni con popolazione fino a 3.000 abitanti. Un effetto che, dai primi cittadini, a cascata va ad aumentare anche le indennità delle altre cariche consiliari (come assessori e presidenti dei Consigli comunali).
Il punto di vista del sindaco Licciardo
A tal proposito, il sindaco Licciardo ha voluto controbattere con un lungo post social, in cui ha spiegato ai cittadini il suo punto di vista. Come spiegato dal primo cittadino, nella legislatura dal 2018 al 2023, infatti, egli ha percepito da 890 a 780 euro di indennità, poiché sono state volontariamente ridotte progressivamente le indennità del 25% totale nei cinque anni di amministrazione 2018/2023. Nel 2023, invece, l’indennità è arrivata 980 euro di cui i 100 euro di differenza coperti dal Fondo regionale e non dal bilancio comunale, per effetto del recepimento della norma nazionale da parte del Governo siciliano. Nel 2018, gli assessori percepivano 1.275 euro mentre nel 2023 tutti e quattro gli assessori, compreso il presidente del consiglio percepisco 407 euro lordi al mese.
La risposta anche alle critiche mosse sulla Tari
Una risposta alle opposizioni è arrivata anche per quanto riguarda le critiche mosse sulla Tari, la tariffa che i cittadini pagano per il servizio di spazzamento, raccolta e conferimento dei rifiuti. Licciardo ha infatti criticato chi ha firmato i manifesti pur avendo votato in consiglio comunale il Pef cioè il Piano economico finanziario, che poi si è tradotto nella Tari.
“L’opposizione – ha dichiarato Licciardo – ha il diritto e il dovere di fare opposizione, ma non ha il diritto-dovere di essere ignorante amministrativamente. Le critiche che sono state mosse al sottoscritto e all’Amministrazione comunale che presiedo non soltanto sono false ma anche tendenziose, in quanto è storia amministrativa di questo Comune che i dati riportati sul manifesto firmato dalle opposizioni sono in parte inventati e privi di fondamento”.
“Mi chiedo – ha il sindaco Licciardo – come sia possibile attaccarci per qualcosa che hanno voluto e votato loro. Consiglio a tutti di studiare di più per evitare in futuro altre situazioni così spiacevoli”.