I dati li ha forniti il responsabile dell’Agenzia, Umberto Postiglione, in audizione in Commissione Antimafia. Postiglione ha spiegato che l’Agenzia ha puntato a forme di “legalità percepibile”, in cui si senta la presenza dello Stato, per esempio assegnando alloggi di servizio alle forze dell’ordine e alloggi a chi si trova ai primi posti in emergenza abitativa, e puntando, nel caso di necessità, alla loro ristrutturazione. Ciò è stato possibile, recentemente, anche grazie ai fondi previsti da un decreto del ministero per le Infrastrutture, che hanno consentito di ristrutturare finora una quarantina di alloggi confiscati e consegnarli a chi ne avesse bisogno soprattutto nelle città di Napoli e Palermo.
Postiglione ha aggiunto che sta per partire un progetto per selezionare 50 operatori e implementare così il sistema informatico dell’Agenzia, con un aggiornamento automatico da parte delle cancellerie dei tribunali. La volontà dell’Agenzia è accorciare i termini per la consegna dei beni, con l’indizione di conferenze di servizi a partire dalla Sicilia, dove i beni confiscati rappresentano il 49% dei beni confiscati in Italia.