Via al progetto "I borghi del cammino di Santa Rosalia"

Audioguide multilingua e segnaletica turistica, al via il progetto “I borghi del cammino di Santa Rosalia”

Audioguide multilingua e segnaletica turistica, al via il progetto “I borghi del cammino di Santa Rosalia”

Redazione  |
giovedì 27 Giugno 2024

Un modo nuovo di permettere ai turisti di esplorare i luoghi del cammino di Santa Rosalia nel 400° anniversario del ritrovamento delle spoglie della patrona della città di Palermo.

Audioguide multilingua e segnaletica turistica per valorizzare i borghi lungo i 185 chilometri che Santa Rosalia percorse nel XII secolo in cammino dall’Eremo di Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento fino al santuario di Monte Pellegrino a Palermo.

L’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana ha dato il via libera al progetto “I borghi del cammino di Santa Rosalia” nel 400° anniversario del ritrovamento delle spoglie della patrona della città di Palermo. A realizzarlo sarà l’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno che fra le attività statutarie ha la valorizzazione dei territori e il marketing territoriale.

Nasce il progetto “I borghi del cammino di Santa Rosalia”

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di incentivare le varie esperienze di turismo lento alla scoperta dei territori rurali interni della provincia di Palermo, incrementando i flussi di visitatori in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica.

Le audioguide a beneficio di turisti e visitatori saranno in lingua inglese e tedesca, oltre che italiano, mentre la segnaletica prevedrà pannelli con la storia e la mappa dell’itinerario che oltre Palermo e Santo Stefano Quisquina comprende Bivona, Castronovo di Sicilia, Prizzi, Palazzo Adriano, Burgio, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Bisacquino, Campofiorito, Corleone, Piana degli Albanesi, Altofonte e Monreale.

Promuovendo il patrimonio culturale e artistico lungo il cammino di Santa Rosalia, il progetto intercetta alcune nuove tendenze di viaggio che rispetto alla vacanza mordi e fuggi poco attenta alla sostenibilità del territorio prediligono invece un turismo esperienziale basato sulla conoscenza del territorio e sulla relazione con le comunità locali.

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