Nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo, il sipario si alza a fine novembre - QdS

Nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo, il sipario si alza a fine novembre

Nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo, il sipario si alza a fine novembre

Sonia Sabatino  |
venerdì 05 Luglio 2024

Il conflitto tra Eros e Thanatos al centro del programma: opere, concerti, balletti e l’obiettivo di tornare ai numeri pre-pandemia

PALERMO – Otto opere, quattordici concerti e quattro balletti sono stati previsti per la nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo, accompagnata nuovamente dall’eterno conflitto che muove la vita e l’arte: Eros e Thanatos, motore creativo di gran parte del repertorio lirico, è anche quest’anno il tema che caratterizza il programma della stagione 2024-2025 del Teatro Massimo.

Un programma che raccoglie in sé spunti e ispirazioni nati nelle stagioni precedenti, e porta a compimento progetti, collaborazioni e visioni sull’arte e sulla nostra società che la Fondazione Teatro Massimo persegue da diversi anni.

Teatro Massimo, una stagione che privilegia molto i nostri complessi artistici

“Quella che sta per arrivare è una stagione molto importante perché si cerca di ritornare ai numeri produttivi del periodo precedente alla pandemia – ha riferito Marco Betta, sovrintendente e direttore artistico del teatro –. Una stagione costruita in forma di rampicante, come amo dire, ma anche come un grande specchio che ci consente di riflettere sul senso dell’arte nel nostro tempo così difficile, complesso e pieno di problematiche. Questa è anche una stagione che privilegia molto i nostri complessi artistici: orchestra, coro e corpo di ballo, che insieme con i complessi giovanili ci restituiranno in qualche modo un resoconto parziale della grande storia della musica, ma ha l’ambizione di poterci fare pensare all’arte come una possibilità di progresso civile e sociale”.

“Le Grand Macabre”, l’opera di György Ligeti con la direzione di Omer Meir Wellber e la regia di Barbora Horáková, sarà lo spettacolo che inaugurerà la nuova stagione il 24 novembre, in prima esecuzione a Palermo. L’unica opera del compositore ungherese verrà presentata nella versione del 1996 in inglese; una visione apocalittica e sarcastica del mondo che, nel paese immaginario di Breughelland, mette in scena vizi e frivolezze in un linguaggio musicale che mescola citazioni colte e l’uso disinvolto di suoni “nuovi”, a partire dalla sinfonia di clacson con cui si apre l’opera.

“Durante la scorsa stagione abbiamo fatto tante stabilizzazioni secondo quello che la legge ci ha consentito di fare – ha dichiarato ancora Marco Betta –. Stiamo portando avanti una bella lotta per uscire dal precariato, abbiamo avuto un aumento degli spettatori e dei frequentatori delle visite guidate, per cui da questo punto di vista il Teatro Massimo è in crescita. Soprattutto vogliamo che i giovani possano trovare delle opportunità anche qui. Inoltre, abbiamo l’idea di portare, ma questa è un’ambizione, il pensiero e la grande vocazione del Teatro Massimo dappertutto, infatti, in giro per i quartieri stiamo costruendo gli appositi progetti non solo per celebrare Puccini, ma per creare un coro cittadino e per fare ulteriormente a settembre le celebrazioni di Santa Rosalia. Vorremmo riuscire a portare il senso del teatro, della musica, della danza e dell’opera ovunque”.

“Io spero che il Teatro Massimo possa essere considerato un interprete certamente tra quelli più importanti di un cambiamento che vogliamo complessivamente conferire a questa città – ha affermato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla –. Abbiamo avviato i lavori pubblici e abbiamo iniziato a riprendere una serie di attività che le note vicende del bilancio e degli arretrati ci hanno costretto ad inseguire e risolvere nell’arco di un anno e mezzo.

“Oggi siamo passati alla fase esecutiva – ha aggiunto il sindaco – e si tratta di una stagione che coniuga ancora una volta un valore artistico significativo e lo fa in un momento in cui il Teatro Massimo si trova ad essere una delle pochissime Fondazioni lirico-sinfoniche italiane non solo con i conti in equilibrio, ma con un costante sold out di tutte le recite, quindi anche una innovata capacità di autofinanziamento”.

A breve però scadrà il contratto del sovrintendete Marco Betta, quindi la situazione potrebbe cambiare di nuovo, ma sulla questione il sindaco ha dichiarato: “Stiamo lavorando d’intesa tra tutte le parti a cui compete la nomina, anche se io sono del parere che la squadra che vince normalmente non si tocca”.

Molto soddisfatti di questo nuovo avvio sono anche i direttori dei vari settori: “Nel corpo di ballo abbiamo 23 persone stabilizzate, prima erano soltanto 5 – ha sottolineato il direttore del corpo di ballo Jean-Sébastien Colau.

Poi Colau ha aggiunto: “Quest’anno porteremo in scena “Giselle” il balletto romantico per eccellenza e lo “Schiaccianoci”, un balletto classico che abbiamo già fatto due anni fa in versione palermitana con il cannolo che balla. Inoltre, faremo due balletti in contemporanea con due coreografi mondialmente conosciuti: Mauro Bigonzetti, per la prima volta al Teatro Massimo, ed Edward Clug. Insomma abbiamo un balletto pieno di poesia e progetti”.

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