Ragno violino in Italia da almeno 100 anni. Il prof. Longo: “Decessi più unici che rari” - QdS

Ragno violino in Italia da almeno 100 anni. Il prof. Longo: “Decessi più unici che rari”

redazione

Ragno violino in Italia da almeno 100 anni. Il prof. Longo: “Decessi più unici che rari”

Giuseppe Bonaccorsi  |
sabato 24 Agosto 2024

Il docente emerito di Entomologia applicata interviene al QdS per fare chiarezza. “Il veleno serve per catturare piccole prede, non ha dosi fatali per l’uomo al primo morso”

“Sul ragno violino nessun allarmismo. Ci sono specie di insetti più pericolose con cui conviviamo da secoli”. Lo dice il prof. emerito di Entomologia applicata Santi Longo, esperto con una lunghissima esperienza in diverse Università del sud, soprattutto Catania e Reggio Calabria.

Il prof. emerito di Entomologia applicata Santi Longo

Professore da quanti anni è presente nelle nostre aree il ragno violino? E in effetti dobbiamo stare molto attenti?
“Questa specie esiste nel nostro paese da non meno di cento anni. E verosimilmente è arrivato nel sud italia dal nord Africa, con gli arabi. è comunque una specie ormai diffusa nel Mediterraneo. Questo insetto, insieme alla malmignatta e alla vedova nera, è velenoso, però non ha una grande quantità di veleno. Il veleno iniettato dal ragno violino serve solo per catturare piccole specie che poi il ragno mangia. Quindi non ha dosi che possono rivelarsi fatali per l’uomo al primo morso”.

Ma allora come mai è capitato che qualche essere umano sia deceduto dopo il suo morso?
“Sulla identificazione della specie che ha provocato il decesso del giovane di Bari ci andrei cauto. Se non viene cercata nelle ferite del malato la tossina specifica, nessuno può identificare se alla fine siamo davanti a un morso nefasto di ragno violino. Posso aggiungere che i casi accertati di decessi da ragno violino finora sono più unici che rari”.

Quindi potrebbe non essere stato un ragno violino a provocare la morte del 23enne?
“Non c’è determinazione fatta. Da quello che mi risulta l’individuazione della tossina non è stata fatta. Quindi nella stragrande maggioranza dei casi la causa della morte potrebbe essere da addebitare ad altri insetti od altra causa. Sono tanti gli insetti che più o meno accidentalmente pungono o mordono e alcuni di questi possono provocare sintomi più o meno gravi”.

Ma la specie di ragno violino che abita alle nostre latitudini è si o no pericolosa?
“Intanto è una specie molto timida e cerca di fuggire davanti all’uomo. Se, però, punge in linea di massima, nella generalità dei casi, non fa danno anche perché non è detto che con le punture iniettino il veleno. Talvolta, però, possono iniettare dei batteri che provocano malattie e febbri che possono poi evolvere negativamente in soggetti fragili e diabetici, non in persone sane. Infatti una delle precauzioni che molti non adottano quando vengono punti da un ragno è a quella di non disinfettare con alcool la puntura, ma detergerla con acqua e sapone proprio per eliminare i batteri”.

Ma se dopo la puntura si presentono sintomi sospetti cosa bisogna fare?
“Bisogna contattare un centro antiveleni. Uno importante, di riferimento nazionale, si trova a Pavia. Con una sola telefonata si può parlare con un esperto acarologo e capire che terapia intraprendere ove sia necessaria”.

Lei, quindi, invita a non lasciarsi prendere dalla psicosi…
“Esattamente. Nelle nostre campagne ci sono altri insetti che sono molti più pericolosi del ragno violino. Sono molto più dannose le zecche, le vespe e anche le api e le conseguenze dipendono dalle reazioni individuali. Se viene punta una persona immunodepressa o sensibile alle punture di questi insetti, si possono avere conseguenze anche serie. Molti agricoltori hanno dovuto abbandonare l’attività di apicoltori perché dopo diverse punture sono diventati allergici”.

Quindi nessuna paura?
“In Italia la prima morte realmente attribuita al ragno violino risale al 2017, in Sardegna. Da allora ci sono stati altri casi sporadici. Dal 2018 i casi accertati da morso di ragno violino non superano una decina e non tutti alla fine hanno avuto un’evoluzione fatale. Al contrario invece per altre specie. Sono state appurate decine di morti all’anno per shock anafilattico soprattutto per morsi di zecche, api e vespe. In particolare le malattia provocata dalla zecca è fatale se non curata per tempo”.

Se si viene punti da una zecca cosa bisogna fare?
“Per prima cosa bisogna evitare di ricorrere a pinzette per cercare di tirare fuori il corpo dell’insetto, col rischio che l’apparato boccale resti all’interno. In questo caso bisogna recarsi in ospedale per far togliere l’apparato boccale e avviare una profilassi preventiva a base di antibiotico”.

Senta professore lei ha parlato anche di malmignatta e vedova nera mediterranea…
“Sono altre specie di ragni che vivono in campagna e sono velenose, ma è difficile incontrarle in città”.

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