Il commissario Scalia: “Ricostruzione post sisma di Santo Stefano a buon punto, indietro Acireale e Zafferana” - QdS

Il commissario Scalia: “Ricostruzione post sisma di Santo Stefano a buon punto, indietro Acireale e Zafferana”

redazione

Il commissario Scalia: “Ricostruzione post sisma di Santo Stefano a buon punto, indietro Acireale e Zafferana”

Giuseppe Bonaccorsi  |
martedì 17 Settembre 2024

Al QdS interviene Salvatore Scalia, commissario governativo alla guida della struttura di missione. “Noi riusciamo ad evadere le pratiche in 15-20 giorni, ma i Comuni sono estremamente lenti”

CATANIA – “Gli unici centri che ancora non hanno esitato tutte le domande presentate sono i Comuni di Zafferana etnea e Acireale”. A dirlo è il commissario governativo per la ricostruzione post sisma di Santo Stefano, Salvatore Scalia.

Commissario a noi risulta che alcune famiglie in attesa di contributo e del via libera dai Comuni siano tornate ad abitare nelle case considerate a rischio…
“Guardi la situazione è complessa. Ovviamente chi è entrato abusivamente in un’abitazione definita inagibile lo ha fatto commettendo un reato. Ma queste sono questioni che competono ai Comuni di appartenenza. Per di più il rischio aggiuntivo è che molti ancora oggi prendono l’assegno della Protezione civile per pagare l’affitto di una casa pur essendo rientrati in quelle abitazioni in cui l’inagibilità era molto limitata”.

Ma quante sono ancora le domande di risarcimento che non sono state esaminate?
“Come prime case in tutti e nove i comuni coinvolti dal terremoto, tolte le domande sospese perché sono in corso di sanatoria edilizia, stiamo parlando di una settantina di immobili e di questi almeno trenta hanno fatto la domanda di contributo soltanto il 31 luglio dell’anno scorso, rimanendo fermi per tre anni circa prima di farsi vivi”.

C’è un motivo che sta alla base di una presentazione di domanda a tre anni dal sisma?
“Non saprei. Questo dovrebbe domandarlo ai proprietari, non a noi. Si consideri anche che le domande di contributo per prima e seconde case, che sono state presentate al 31 luglio del 2023, sono oltre 300. Probabilmente questi ritardi si sono verificati per una coincidenza con l’avvio del sisma-bonus per cui sono letteralmente spariti tutti i professionisti disponibili per esitare le pratiche. Comunque sul punto delle prime case noi siamo molto veloci ed evadiamo la pratica nel giro di 15-20 giorni. Sono poi i Comuni che sono estremamente lenti. Noi abbiamo consentito a queste amministrazioni di assumere altro personale ad hoc, ma anche lì c’è un discorso molto complesso perché gli stessi professionisti privati spesso non hanno consegnato pratiche in condizioni tali da permettere un’approvazione quasi immediata. E quindi queste pratiche hanno fatto un via vai dentro e fuori i Comuni perché mancavano molti documenti. Comunque sostanzialmente per quanto riguarda la ricostruzione privata delle prime case, avviata nel 2021, perché prima abbiamo avuto lo stop del Covid, siamo davvero a buon punto e le pratiche ancora non esitate sono molto poche, e spesso per problematiche varie”.

A cosa si riferisce quando parla di problematiche varie?
“Le faccio degli esempi. Alcuni proprietari hanno presentato istanza di ricostruzione in contrasto col Prg, sperando che il Prg venisse modificato. In questo caso o le pratiche vengono rigettate oppure bisogna attendere che il documento urbanistico venga modificato. Queste pratiche riguardano soprattutto la zona di Zafferana. Se al contrario fosse stato richiesto solo il ripristino dell’edificio già i lavori sarebbero in corso”.

Ma scusi se io ho una casa fortemente lesionata non è meglio demolirla e ricostruirla?
“Certamente, ma lei la deve ricostruire perfettamente com’era prima, non può modificarla. Invece questi progetti prevedono modifiche sostanziali dell’immobile. Un proprietario addirittura voleva finalizzare il suo immobile a Bed and breakfast e prevedeva un numero non indifferente di servizi igienici. Un altro voleva realizzare stanze più ampie. Io lo capisco perché le abitazioni degli anni Sessanta e Settanta avevano stanze piuttosto anguste, 4 metri per 4. Demolendo quindi vorrebbero realizzare stanze più ampie. Il Comune di Zafferana sta allora predisponendo una modifica al Prg, ma questo coinvolge la Regione. Non sono certo tempi brevi. Io ho comunque detto a questi proprietari che se si fossero limitati a ricostruire a quest’ora sarebbero in fase di realizzazione”.

Senta per le case abusive come è la situazione?
“Le abusive non possono ricevere nulla. Poi ci sono le case sospese perché in attesa di sanatoria. Una sanatoria che sembra non finire mai. Io ho recentemente dato il contributo a un’abitazione in attesa di sanatoria da trent’anni”.

Ma la parola fine alla ricostruzione quando pensa possa essere messa?
“Il problema è che l’istruzione delle pratiche viene fatta dagli uffici comunali. Comunque in tutti i comuni coinvolti la ricostruzione è quasi finita. Tranne che, ribadisco, ad Acireale e Zafferana”.

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