Preoccupazione per i ritardi accumulati finora, ma gli organizzatori assicurano: “Ci faremo trovare pronti”
AGRIGENTO – Mancano pochi mesi ormai e la Città dei Templi sarà ufficialmente Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2025. Dopo l’ultimo incontro a Roma tra il sindaco Francesco Miccichè, il presidente della Fondazione Agrigento 2025 Giacomo Minio e l’ormai ex ministro Gennaro Sangiuliano, in cui sono stati analizzati i lavori finora svolti e le prossime tappe da seguire, la macchina organizzativa procede in maniera silente in vista di questo grande appuntamento. Ma sui tempi di realizzazione degli interventi per farsi trovare pronti all’evento, continuano a esserci timori e perplessità.
“La Fondazione – afferma il presidente Minio – è impegnata a completare le architetture sia amministrative che artistiche del dossier e non solo, ma si sta lavorando su attività parallele da innervare nell’ambito del filone portante che è il dossier, approvato, ricordo, dal Ministero della Cultura. Le attività di avvio di una Fondazione impegnano tempi canonici, certamente se il CdA fosse stato investito con qualche mese di anticipo si sarebbe potuto lavorare con meno pressione e affanno, ma anche lì i tempi necessari per definire lo Statuto sono stati necessari”.
Agrigento Capitale della Cultura, attivata una cabina di regia
Su impulso del Comune di Agrigento è stata attivata una cabina di regia con lo scopo di implementare le attività di coordinamento tra enti e istituzioni coinvolte, a vario titolo, nella pianificazione e organizzazione delle attività connesse con l’evento. “Procediamo con costanza e tenacia nell’organizzazione, verso gli obiettivi prefissati – interviene il sindaco Miccichè – e lavoriamo in sinergia con istituzioni, Enti locali e partner privati per garantire un programma ricco di eventi culturali e manifestazioni di spessore, con lo scopo di coinvolgere anche la cittadinanza. La macchina organizzativa opera con massimo impegno al fine di rendere un’esperienza culturale indimenticabile a cittadini e visitatori”.
Agrigento Capitale della Cultura, tanti progetti in itinere
Tanti progetti in itinere, dunque, tra cui ha richiamato un certo interesse il doppio concerto del trio “Il Volo” nella Valle dei Templi, ai piedi del Tempio della Concordia, in tema natalizio. L’iniziativa è stata criticata anche per via dei costi, ma non si può negare il grande richiamo che essi avranno quando verranno trasmessi: uno, il 24 dicembre in prima serata su Canale 5 e l’altro sull’emittente pubblica televisiva Pbs (Public broadcasting service) in tutti gli Usa a partire da fine novembre e per tutto il 2025. Insomma, un modo per iniziare “col botto” questa avventura ambiziosa chiamata Capitale della Cultura. Ma adesso bisogna anche pensare a tutto il resto, perché il 2025 è alle porte.
“Con l’approvazione del bilancio di previsione – afferma il primo cittadino di Agrigento – siamo in grado di affrontare la pianificazione dei prossimi eventi con maggiore serenità, soprattutto in termini di budget. Lavoriamo su un programma intenso e variegato. Per il Capodanno coltiviamo il progetto di un evento prestigioso e di ribalta nazionale, come mai organizzato in città: un vero e proprio battesimo ufficiale del nostro anno come Capitale Italiana della Cultura 2025, con la partecipazione di un artista di fama che attirerà l’attenzione su Agrigento attraendo tanto pubblico. Sarà quindi essenziale preparare la città ad accogliere un numero rilevante di persone in piazza, rendendo lo spettacolo un momento memorabile per tutti”.
Come verranno ripartiti i fondi della Regione siciliana
Intanto manca un mese alla scadenza fissata per gli Enti per presentare le proposte progettuali. Oltre a Parco archeologico e Soprintendenza ci sono la Fondazione teatro Pirandello e il Comune, pronti a intercettare le risorse messe a disposizione dal decreto del dirigente generale Mario La Rocca, che ha stabilito cosa potrà essere finanziato con le somme che fanno parte dei 5 milioni (4+1) con cui la Regione Siciliana, guidata dal presidente Renato Schifani, sta sostenendo Capitale della Cultura. La cifra più consistente riguarda l’attività di promozione e comunicazione, compreso ufficio stampa, spazi pubblicitari in aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane, per un valore di 800 mila euro da spendere entro dicembre. Nella categoria Arti performative e cinematografiche, 270mila euro serviranno per il progetto “L’arte contemporanea e la rigenerazione urbana e paesaggistica” che si svolgerà tra Agrigento, Favara, Lampedusa, Aragona, Santo Stefano Quisquina e altri comuni della provincia. Oltre 120mila euro serviranno per il progetto “Il canto lirico italiano – Patrimonio Unesco”, che coinvolgerà come location il Teatro Pirandello, il Palacongressi, la Valle dei Templi, il teatro Regina Margherita di Racalmuto, il teatro Sociale di Canicattì, il teatro L’Idea di Sambuca di Sicilia, il teatro S. Alessandro di Santa Margherita, il Re Grillo di Licata e Lampedusa. Le somme saranno spese al 50% tra “Sinfonica in teatro” e la prima edizione del concorso di canto lirico. Nella categoria Teatro e attività didattiche rientreranno invece vari progetti per alcune centinaia di migliaia di euro. Anche questi spettacoli saranno rappresentati in vari teatri della provincia. In scena “Camicette bianche” (40mila euro), un ricordo di Domenico Modugno con Beppe Fiorello (60mila euro), Caino e Abele di Tony Cucchiara (60mila euro), un convegno dal titolo “Letteratura e territorio: Pirandello e Camilleri” (60mila euro), e poi iniziative come Agrigento Città teatro (40mila euro), “Giardini culturali” (40mila euro), “Scopri il teatro” (50mila euro) e “Piano city” (30mila euro). Trentamila euro serviranno per “L’età chiaramontana”, una rievocazione storica che coinvolgerà i siti castellani della provincia che inizialmente era pensata per dodici eventi che saranno invece ridotti a cinque “in relazione ai tempi di realizzazione”, cui si aggiungono quarantamila euro per “Agrigento medievale, i luoghi dei chiaramonte”, da svolgere negli stessi luoghi e con le medesime modalità.
E ancora cinquantamila euro sono stati già spesi per l’edizione 2024 della festa di San Calogero e altri 250mila euro sono stati già spesi per il Mandorlo in fiore 2024. Serviranno invece 35mila euro per riportare ad Agrigento l’Efebo d’oro e trentamila per la Settimana pirandelliana. Ottantamila euro serviranno per il concerto di fine anno da tenere al teatro Pirandello. C’è poi la macro categoria delle “Attività didattiche”, in cui troviamo 40mila euro per “Talk – Agrigento Capitale della cultura – Storia, archeologia, letteratura, filosofia. Incontri con l’autore”. Altro progetto didattico sarà “AkraNet” destinato alle scuole, con venti istituzioni scolastiche che adotteranno un monumento in diversi Comuni della provincia (30mila euro). Sessantamila euro andranno invece al progetto di teatro didattico tra il Pirandello e altre realtà della provincia, mentre ben 300mila euro sono stati stanziati per realizzare “Un giorno da archeologo”, con scavi didattici condivisi a cantiere aperto tra Agrigento, Sambuca, Eraclea Minoa, S. Angelo Muxaro, Ravanusa, Licata, Lampedusa. Ben 120mila euro invece sosterranno il progetto “La vita quotidiana nel medioevo”, tra Santa Maria dei Greci e il castello di Favara. Quasi 900mila euro invece consentiranno la realizzazione di quattro mostre, tutte sempre da svolgersi entro il 31 dicembre. L’importo più significativo (ben 400mila euro) servirà per “I tesori di Akragas. Le collezioni del Staatliche Antikensammlungen di Monaco di Baviera da tenersi tra Agrigento e Monaco”. Segue “Le donne dei Chiaramonte” (300mila euro) che sarà ospitato tra il Museo Santo Spirito, il Palazzo Steri e il Museo Salinas di Palermo ma che prevederà anche la riqualificazione del refettorio della struttura agrigentina. Centrocinquantamila euro sosterranno “2600 anni di storia”, un videomapping con mostra immersiva tra centro storico e stazione centrale, mentre 25mila euro serviranno per l’esposizione della statuetta di Melqart all’antiquarium di Sciacca.
“Questi quattro milioni della Regione – sottolinea il presidente della Fondazione, Minio – sono stati stanziati per iniziative collaterali da avviare e completare nel 2024 dalla Regione siciliana, assessorato ai Beni culturali, al Comune di Agrigento. La Fondazione non è destinataria neanche in parte dei fondi stanziati, proprio perché rivolti al Comune di Agrigento e non è pertanto coinvolta nei processi di organizzazione e gestione delle risorse e degli eventi”.
Intanto la Fondazione ha già approvato una pianta organica per assumere a tempo determinato personale per la gestione sia della parte amministrativa che artistica degli eventi: “Tutto il lavoro titanico che fino ad oggi è stato possibile realizzare – afferma Minio – oltre che con il pieno contributo dei colleghi, lo abbiamo realizzato grazie agli apporti di esperti che hanno accettato di collaborarci a titolo gratuito e di due ordini professionali, Commercialisti e Consulenti del lavoro, che ci stanno affiancando anch’essi per puro servizio alla città. A loro va rinnovato il nostro apprezzamento”.
Sui contenuti dell’evento, dunque, si continua a lavorare e le aspettative sono alte. Sul fronte opposto, però, bisogna registrare le preoccupazioni di molti agrigentini, che chiedono servizi e pulizia in vista di questo grande appuntamento. Sono tanti, infatti, i problemi che attanaglio la città: dalla crisi idrica ai rifiuti abbandonati per strada, dalla mancanza di servizi essenziali come la presenza di bagni pubblici, alle fermate dei bus con pensiline e panchine per accogliere i viaggiatori. Senza dimenticare le infrastrutture, come il parcheggio pluripiano, totalmente abbandonato all’incuria, e il parco Icori o dell’Addolorata che potrebbe fungere, per la presenza di un anfiteatro all’aperto, da luogo per rappresentazioni teatrali o eventi.
Agrigento è davvero pronta per questo evento?
La domanda, a questo punto, sorge spontanea: Agrigento è davvero pronta per questo evento? “Una città – risponde il presidente della Fondazione Agrigento 2025, Giacomo Minio – è una comunità. È come un’orchestra in cui gli elementi che la compongono, pur avendo fraseggi musicali diversi nelle rispettive partiture, devono tendere a un interesse comune, l’armonia. La comunità è fondata su valori, relazioni, custodia del proprio passato, spazio per l’integrazione sociale, culturale, economica. Abbiamo la forte responsabilità individuale, ripeto, individuale, di fare ciascuno la propria parte: cittadini, enti, istituzioni, associazioni, scuole, privati, aziende, avendo i riflettori puntati addosso. Dobbiamo mostrare al Paese la positività, l’arte ed i valori che custodiamo. Vanno evidenziati il patrimonio artistico, archeologico, storico, geografico, i talenti umani che pullulano nella provincia, la genialità delle loro creazioni, la vivace intelligenza dei nostri giovani studenti, l’effervescenza culturale delle associazioni territoriali, la capacità degli imprenditori. Fare squadra, pensare in positivo, seminare insieme con fiducia e speranza per tracciare le nuove direttrici del nostro futuro, sapendo che tutto ciò che va pensato, programmato, progettato deve manifestare i suoi effetti traguardando il 2030, viceversa avremo costruito il Ponte sullo Stretto, chiudendolo dopo il passaggio di una sola auto. Questa è la chiave dell’essere pronti”.
Fanno eco le parole del sindaco Miccichè: “Comprendo le preoccupazioni dei cittadini e stiamo lavorando proprio su questi aspetti. Sappiamo che alcuni servizi, come i bagni pubblici e i collegamenti di trasporto, sono fondamentali, soprattutto in vista del grande afflusso turistico che ci aspettiamo. Abbiamo già avviato progetti di riqualificazione e potenziamento dei servizi, con l’obiettivo di rendere Agrigento funzionale e pronta a rispondere alle esigenze dei visitatori e di chi la vive quotidianamente. La sfida è impegnativa, ma siamo fiduciosi. In prospettiva vi è tanto lavoro, ma siamo sulla buona strada per affrontare il 2025 con una città capace di accogliere al meglio l’utenza di questo grande appuntamento”.