Siccità, istituite le consulte territoriali per i Consorzi di bonifica della Sicilia - QdS

Siccità, istituite le consulte territoriali per i Consorzi di bonifica della Sicilia

Siccità, istituite le consulte territoriali per i Consorzi di bonifica della Sicilia

venerdì 04 Ottobre 2024

La Regione ha previsto l’introduzione di organi democratici per lavorare di concerto alle istituzioni. Ciascuna potrà esprimere parere vincolante sulla programmazione di opere e investimenti

PALERMO – Organi democratici per lavorare di concerto con le istituzioni, per combattere al meglio la crisi idrica imperante.

Allo scopo, sono state istituite le consulte consortili per il consorzio di bonifica Sicilia Orientale e i singoli consorzi accorpati e per il consorzio di bonifica Sicilia Occidentale e i singoli consorzi accorpati. Il decreto del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, prende le mosse dalla legge numero 947 del 23 giugno 1962 che prescrive come, in caso di scioglimento degli organi di amministrazione ordinaria dei consorzi e di conseguente nomina del commissario straordinario, sia possibile nominare una consulta composta da cinque a undici consorziati, tenendo conto delle esigenze delle zone interessate e delle categorie dei consorziati.

Come saranno composte le consulte consortili

Ciascuna consulta sarà costituita dall’assessore regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, che la presiede; dal dirigente generale del dipartimento regionale all’Agricoltura, dai commissari straordinari dei consorzi di bonifica e dai rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole rappresentate all’interno del Cnel, consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.

I componenti di ciascuna consulta dureranno in carica fino al termine dell’amministrazione straordinaria del consorzio e, comunque, non oltre il termine della attuale legislatura regionale. Svolgono il loro incarico a titolo gratuito, senza diritto ad indennità o rimborso spese.

Nella sua attività, la consulta andrà a esprimere il proprio parere vincolante nella programmazione delle opere e degli investimenti e nella gestione della risorsa idrica assegnata al consorzio, in relazione alla scarsità idrica e alle misure di contrasto all’emergenza siccità.

Un organo che coinvolgerà la comunità nelle attività decisionali e organizzative, in un momento estremamente delicato. Una scelta che era stata richiesta a gran voce dagli addetti ai lavori, come l’attuale portavoce del comitato Invaso Poma, Antonio Lo Baido. “Ci si augura che la costituzione degli ennesimi organismi consultivi – ha affermato Renzo Di Trapani, della segreteria provinciale del Pd di Palermo – riescano a dare, attraverso le rappresentanze delle organizzazioni professionali agricole, la giusta voce alle istanze degli agricoltori che, molto spesso, rimangono inascoltate”.

Superare il continuo perdurare della fase del riordino dei consorzi di bonifica siciliani

Si spera, insomma, che si riesca finalmente a superare il continuo perdurare della fase del riordino dei consorzi di bonifica siciliani che ancora non consente il ritorno alla gestione ordinaria, con l’esplicazione del principio di autogoverno. Pertanto, è necessario coinvolgere e raccogliere il parere delle organizzazioni rappresentative degli interessi agricoli, e la consulta risponde proprio alla necessità di migliorare la rappresentatività dei territori e di assicurare l’operatività del sistema.

I consorzi di bonifica nascono con la legge regionale n.45/95, che assegna a questi enti la gestione, la manutenzione ordinaria e straordinaria e la vigilanza delle opere pubbliche di bonifica e di irrigazione. Inoltre, i consorzi formulano proposte da inserire nei piani di bacino per vincoli e prescrizioni finalizzati alla difesa del suolo, elaborano e sottopongono alle autorità competenti gli indici di qualità ritenuti accettabili per le acque da utilizzare a scopo irriguo.

Ancora, formulano proposte in vista dell’adozione degli atti di pianificazione territoriale e possono provvedere alle attività di progettazione delle opere pubbliche di competenza regionale. Attuano, di concerto con l’azienda foreste demaniali, gli interventi di forestazione e salvaguardia delle opere di bonifica.

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