Il ministro del Turismo Daniela Santanchè ha fatto un punto sullo stato di salute del settore, fissando nuovi obiettivi
RIMINI – Superare i 460 milioni di visitatori, consolidando quel +2% sul 2023 in termini di presenze turistiche nel nostro Paese. È questo l’obiettivo fissato al Ttg di Rimini, la fiera del turismo organizzata da Ieg che si conclude proprio nella giornata di oggi.
A tagliare il nastro della 61^ edizione della manifestazione è stato il ministro del Turismo Daniela Santanchè, che ha spronato gli operatori a fare squadra, sempre di più, verso nuovi obiettivi. “Il 2024 – ha affermato la rappresentante del Governo – dovrebbe mettere un +2% di turisti nella nostra nazione rispetto al 2023”.
Tastare il polso a un settore, quello turistico, che punta all’eccellenza
Numeri che tuttavia non sono l’unico modo per tastare il polso a un settore che punta all’eccellenza: “Dobbiamo smetterla – ha aggiunto Santanchè – di contare quante teste di turisti arrivano in Italia. Dobbiamo avere in testa che siamo un Paese di qualità e non di quantità, per cui i numeri delle teste dei turisti dicono poco rispetto alla tendenza alla quale noi dobbiamo andare incontro, che è quella qualitativa”. Il ministro ha anche garantito che ci saranno risorse per comparto nella prossima manovra finanziaria e di averne parlato con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, senza tuttavia sbilanciarsi sulle cifre.
Fiera di Rimini con 2.700 espositori
La fiera, che vede la partecipazione di 2.700 espositori e oltre 1.000 buyer da 75 Paesi, è stata l’occasione anche per trarre un bilancio della stagione estiva appena trascorsa che ha registrato 32 milioni di turisti, distribuiti tra strutture ricettive, affitto in abitazioni private e ospitalità di amici e parenti, con una forte incidenza dei flussi internazionali (54%), secondo una stima di Unioncamere Isnart su dati di Location Intelligence, per i quali si registra una crescita del +2% sull’estate 2023. Unioncamere Isnart stima anche ottime previsioni per l’autunno con 5 milioni di prenotazioni da ottobre a dicembre. Non ultimi i dati sull’occupazione negli hotel, diffusi da Federalberghi su archivio Istat, che registrano un record nel 2023 con oltre 224 mila dipendenti e un picco di 313.506 a luglio.
La Sicilia tra boom dell’extralberghiero e destagionalizzazione
Le strategie della Regione sono state illustrate dall’assessore Elvira Amata
Tra le regioni che, visto il potenziale, possono certamente fare di più sul fronte dei pernottamenti c’è senza dubbio la Sicilia, che ha iniziato a migliorare i propri numeri rispetto al recente passato ma che, rispetto ai primi posti della classifica nazionale, continua a trovarsi ancora indietro.
Anche la Regione Siciliana ha partecipato alla fiera Ttg Travel experience di Rimini, con tanto di conferenza stampa dell’assessore per il Turismo, lo Sport e lo Spettacolo, Elvira Amata. L’assessore ha presentato i dati relativi all’andamento del turismo in Sicilia nella prima parte del 2024, unitamente alle strategie attuate per un sempre più armonioso e proficuo allungamento dell’alta stagione e un conseguente contenimento del fenomeno dell’overtourism.
Considerando l’intera offerta ricettiva dell’Isola (strutture tradizionali e affitti brevi) le presenze complessivamente registrate in Sicilia nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2024 ammontano a circa 8 milioni 183 mila e rilevano una crescita dell’11,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se consideriamo i soli mesi estivi, e al netto degli affitti brevi, i dati provvisori rilevati nel periodo giugno-agosto fanno registrare, per il 2024, decrementi nel numero complessivo di pernottamenti nelle strutture ricettive dell’Isola. In termini percentuali tali contrazioni sono dell’ordine del -3,6%. Disgregando il dato in base alla nazionalità dei clienti il periodo estivo sembrerebbe caratterizzarsi per un incremento delle presenze degli stranieri (+2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023) e una netta contrazione degli italiani che, in pari tempo, fanno registrare una perdita di 8,2 punti percentuali in termini di pernottamenti. Di contro per gli affitti brevi si registrano, nel complesso, incrementi a due cifre, intorno al 20%, sia per gli arrivi che le presenze.
“Riteniamo tale dato – ha detto Amata – indicativo di un cambiamento strutturale nella composizione dei flussi turistici che interessano la Regione ma, piuttosto, frutto di un problema ‘frizionale’ legato alla mancata tempestività delle strutture ricettive nell’adempiere alla trasmissione dei dati e dunque, come detto in precedenza, a un tasso di risposta non ancora ottimale”.
Altro aspetto interessante, quello legato all’allungamento della stagione turistica e alla diversificazione dell’offerta. In tal senso, i dati provvisori dei primi sei mesi del 2024 sembrano confermare una tendenza già rilevata negli anni post pandemici: i flussi turistici non sono più concentrati esclusivamente nei mesi tipicamente estivi ma sono meglio distribuiti nei vari mesi dell’anno e si caratterizzano per incrementi percentuali ragguardevoli specie nei mesi di bassa stagione – e in modo macroscopico da gennaio a marzo – con la componente straniera delle presenze che fa rilevare incrementi che superano il 20% rispetto al dato degli stessi mesi dell’anno precedente.
Con 4 milioni 663 mila presenze (+5,5% sul I semestre 2023, di cui oltre la metà straniere, +9,8% sul dato 2023) nei primi sei mesi del 2024, il comparto alberghiero domina il panorama regionale della ricettività trainando di fatto l’intero comparto ricettivo per via di una sofferenza dell’extra-alberghiero che, nel periodo di riferimento dei dati, fa rilevare lievi contrazioni complessive sia negli arrivi che nelle presenze.
“Questo – ha affermato Amata – è un dato che rileviamo con sempre maggiore evidenza negli ultimi anni e dimostra che stiamo lavorando nella giusta direzione rispetto agli obiettivi programmatici fissati”.