Reti fognarie, Ati Trapani esclusa dai finanziamenti Pnrr - QdS

Reti fognarie, Ati Trapani esclusa dai finanziamenti Pnrr

Reti fognarie, Ati Trapani esclusa dai finanziamenti Pnrr

mercoledì 16 Ottobre 2024

La mancata individuazione del gestore unico ha fatto rimanere all’asciutto l’Ambito territoriale trapanese. La IV Commissione Ars ha anche espresso il parere di competenza sui fondi per la rivoluzione verde

TRAPANI – L’Ati di Trapani rimane esclusa dai finanziamenti del Pnrr previsti per reti fognarie e depurazione a causa della sua condizione di stallo per la mancata individuazione del gestore unico.

Un fardello che questo organismo si porta dietro da anni e che non riesce in qualche modo a superare. “La possibilità di poter fruire di finanziamenti Pnrr – ha rivelato il presidente dell’Ati e sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso – era dettata dalla condizione che le Ati avessero un soggetto gestore unico che Ati Trapani, e anche qualche altra Ati Siciliana, non ha ancora. Anche perché i tempi contingentati avrebbero compromesso le realizzazioni delle opere pena la restituzione gli stessi finanziamenti”.

A confermare che l’ambito territoriale trapanese è rimasto all’asciutto è la deputata trapanese del Movimento 5 stelle, Cristina Ciminnisi, dopo i lavori della IV commissione Ambiente dell’Ars.

L’Ati Trapani esclusa dai finanziamenti Pnrr

“L’ennesima occasione persa – ha scritto Ciminnisi -. L’assemblea territoriale idrica della provincia di Trapani rimane esclusa dai finanziamenti del Pnrr previsti per reti fognarie e depurazione”. La Commissione nel frattempo ha espresso il parere di competenza sull’accordo di programma quadro che impegna i fondi per la rivoluzione verde e transizione ecologica messi in campo per la tutela del territorio e della risorsa idrica.

E per l’appunto la sorpresa, non per tutti comunque, è che la provincia di Trapani è totalmente fuori dai giochi. “Ancora una volta – ha affermato Ciminnisi – i cittadini della provincia di Trapani rimarranno tagliati fuori dall’opportunità di infrastrutturare il territorio con fondi dell’Ue, per gestire al meglio le risorse idriche e le reti fognarie. La mancanza di una piena operatività dell’Ati fa il paio con l’inefficacia delle soluzioni adottate negli anni dalla Regione siciliana. La Regione, commissariamento dopo commissariamento, ha accompagnato l’Ati senza però mai imprimere una svolta ed un cambio di passo che impedissero di perdere ulteriori risorse. Cosa che appare ancora più grave se consideriamo che proprio sulla depurazione scontiamo una procedura di infrazione europea”.

In fase di pronuncia del parere della Commissione è stato sottolineato che la Regione deve attivarsi per tutelare gli investimenti anche nelle Ati a cui, a causa del perdurare di questa situazione, è precluso l’accesso ai finanziamenti del Pnrr e degli altri fondi europei, visto che gli esiti dei commissariamenti non hanno portato finora risultati tangibili.

Quelli che ne fanno le spese, ancora una volta – ha concluso la parlamentare -, sono solo i cittadini trapanesi. Cittadini che nel 2024 perdono risorse europee che potrebbero essere preziose per un ammodernamento delle reti idriche che versano in condizioni inaccettabili”.

“Oggi abbiamo finalmente un piano di ambito – ha replicato Gruppuso – che è stato approvato dal punto di vista della Via/Vas e questo grazie all’accelerazione impressa con la nuova governance dallo scorso anno dove abbiamo iniziato una corsa per recuperare tanto tempo perduto. Inoltre l’Ati sta anche procedendo alla nomina del direttore generale e cercare una interlocuzione anche a livello nazionale per una moratoria che permetta di trovare soluzioni per essere anche Trapani dentro i finanziamenti poiché lo stato di emergenza nazionale non può che avere soluzioni che vadano oltre le normative e oltre le pasture che la politica deve trovare a risolvere. In ogni caso l’Ati Trapani ha lavorato in questi mesi in stretto contatto con la cabina di regia regionale e i Comuni trapanesi riuscendo a gestire e superare l’emergenza estiva e ottenendo per gli enti locali (soggetti attuatori dei progetti, ndr) cospicui finanziamenti di alcuni milioni di euro e provvedimenti che hanno permesso di aumentare di oltre 250 litri al secondo l’approvvigionamento idrico provinciale”.

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