Cani randagi a Ragusa, non si ferma l’emergenza - QdS

Cani randagi a Ragusa, non si ferma l’emergenza

Cani randagi a Ragusa, non si ferma l’emergenza

Pierpaolo Galota  |
martedì 22 Ottobre 2024

L’assessore alla Tutela animali: “Non date loro da mangiare, ma segnalateli all’Amministrazione o alle associazioni”. Ragusa in Movimento: “Serve monitoraggio e intervenire in modo efficace”

RAGUSA – Continua l’impegno del Comune per la gestione del fenomeno del randagismo, una problematica affrontata in maniera congiunta dall’amministrazione comunale, dalle associazioni animaliste, dall’Assessorato alla Tutela Animali, dalla Polizia municipale e dai servizi veterinari dell’Asp 7 di Ragusa. Nelle settimane scorse, l’assessore al ramo Andrea Distefano ha rimarcato come “il randagismo è un fenomeno che va analizzato e gestito sotto diversi aspetti”, sottolineando la necessità di una visione integrata al fine di porre un argine quanto mai urgente alla questione.

Randagismo, contrasto all’abbandono di cibo

In questo contesto, il Comune di Ragusa lancia un appello alla cittadinanza per contrastare una pratica sempre più diffusa: l’abbandono di cibo per i cani randagi nelle rotatorie stradali. Sebbene spesso questo gesto sia mosso da buone intenzioni, può rivelarsi dannoso, sia per gli animali che per la sicurezza stradale.

Negli ultimi mesi, infatti, sono aumentate le segnalazioni di cibo lasciato in aree ad alta densità di traffico, come rotatorie e incroci, dove trovano rifugio numerosi cani randagi. Questa situazione, pur con l’intento di aiutare animali randagi o microchippati reimmessi in libertà, comporta rischi significativi. Gli animali tendono a sostare in luoghi pericolosi, mettendo a rischio la loro incolumità, quella degli automobilisti e dei pedoni, con un aumento del rischio di incidenti.

“Lasciare cibo nelle rotatorie per i cani vaganti, siano cuccioli o randagi già microchippati e reimmessi in libertà come previsto dalla normativa, è un reato che non aiuta gli animali ma, al contrario, ne favorisce lo stazionamento in situazioni di potenziale pericolo”, ha dichiarato l’assessore Distefano. L’assessorato alla Tutela animali del Comune di Ragusa è impegnato nella promozione di politiche volte a migliorare la qualità della vita degli animali senza compromettere la sicurezza cittadina. L’appello dell’amministrazione è chiaro: “Facciamo un passo verso il decoro, la responsabilità e il benessere degli animali! Chi vuole aiutare i cani in difficoltà e desidera approfondire le giuste tecniche di foraggiamento, può contattare l’assessorato Tutela animali del Comune di Ragusa o le associazioni animaliste locali, ricevendo supporto e soluzioni adeguate”, ha concluso Andrea Distefano.

Già a settembre, durante la riunione con le associazioni animaliste, l’assessore aveva sottolineato l’importanza di una gestione consapevole del fenomeno: “Non si può risolvere la situazione se si continua a foraggiare gli animali in maniera inappropriata e in zone pericolose, né ignorando il problema. Dobbiamo essere una comunità unita, anche in questo ambito. La sinergia tra le diverse realtà coinvolte è la strada giusta per affrontare il randagismo in modo efficace”.

Il randagismo è una delle questioni politiche più dibattute in città negli ultimi mesi

L’invito del Comune di Ragusa è rivolto a tutti coloro che vogliono contribuire alla soluzione del problema, promuovendo un approccio responsabile che tenga conto della sicurezza e del benessere degli animali, ma anche delle esigenze della comunità. Infatti, il randagismo è una delle questioni politiche più dibattute in città negli ultimi mesi. Diversi movimenti e partiti politici cittadini si sono espressi in merito. Negli ultimi giorni, anche Ragusa in Movimento, tramite il presidente Mario Chiavola, ha rimarcato la necessità di una campagna di sterilizzazione, oltre a quanto già messo in atto dall’amministrazione, per ridurre significativamente la presenza di cani randagi. Questo permetterà di prendere sul serio la situazione e arrecare benessere alla comunità cittadina.

Randagismo, la questione è molto complessa

Inoltre, “il Comune – continua Mario Chiavola – non può mica pagare il vitto e l’alloggio di decine e decine, forse centinaia, di randagi? I costi sono già notevoli, così diventerebbero insostenibili. E non serve neppure lanciare messaggi minatori nei confronti di chi lascia cibo per i cani nelle rotatorie. Evidentemente, la questione è molto complessa. E il Comune se ne sta rendendo conto. Nei giorni scorsi, l’assessore comunale al ramo ha presieduto un incontro con i rappresentanti delle associazioni animaliste presenti sul territorio. Ma mi pare che non si sia arrivati al dunque. È necessario un monitoraggio attento di tutte le presenze canine nell’ambito comunale per poi cercare di intervenire nella maniera più efficace. Altrimenti, continueremo a girare attorno al problema. Anzi, continueremo a morderci la coda. E non va bene”.

La questione randagismo è tuttora aperta e in cima all’agenda politica della Giunta Cassì. A tal proposito, occorre impegnarsi di più perché il fenomeno rientri nella classificazione di situazione gestibile, poiché a oggi è ancora in una fase emergenziale.

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