Comuni vs Regione: j'accuse di Baccei - QdS

Comuni vs Regione: j’accuse di Baccei

Comuni vs Regione: j’accuse di Baccei

martedì 25 Aprile 2017

L’assessore “bacchetta” i sindaci sulla mancata riscossione dei tributi. Finanziaria: il tempo stringe, adesso l’Ars dovrà correre

PALERMO – Finanziaria, si ricomincia domani pomeriggio, con tempi abbastanza stretti visto che è stato approvato un solo articolo su 45, il quale prevede lo stanziamento di circa 90 milioni per le ex Province. La Finanziaria regionale già rinviata due volte a dicembre e a febbraio, deve essere approvata entro la notte fra sabato e domenica. Nell’ultima seduta erano stati votati anche vari commi del primo articolo, quello che assegna 340 milioni ai Comuni, almeno 34 dei quali vincolati alla spesa per l’assistenza ai disabili. Ma il voto finale su questo articolo è stato rinviato fra le polemiche.
 
A proposito dei Comuni siciliani, sempre mercoledì è previsto un incontro tra Regione e Anci, l’associazione dei comuni. I sindaci nei giorni scorsi avevano lamentato un taglio dei finanziamenti e ritardi nelle erogazioni tali da non permettere l’approvazione dei bilanci nella quasi totalità dei 390 Comuni. Da qui la richiesta di ottenere maggiori risorse. Ma l’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, ha voluto rendere noti alcuni dati che riguardano la scarsa capacità di riscossione dei tributi da parte degli enti locali. “Se i sindaci siciliani riuscissero a incassare almeno la stessa percentuale di tasse che incassano i colleghi nel resto d’Italia – ha sottolineato –  nelle casse dei Comuni isolani ci sarebbero ogni anno 600 milioni in più. Storie di evasori e di un record nazionale che sembra alla base della crisi degli enti locali”.
In Italia gli Enti locali riescono a incassare il 69% dei tributi, nell’Isola solo il 55%. In cassa mancherebbero circa 600 milioni, calcolo che l’assessore all’Economia ha fatto elaborando i dati della Corte dei Conti.
A livello nazionale i sindaci incassano mediamente il 69,7% dei tributi locali accertati. In Sicilia questa percentuale è del 55,8%. La differenza è di 13,9 punti, pari a 593 milioni di euro. Inoltre la Sicilia non raggiunge nemmeno gli standard delle altre regioni a statuto speciale, pari al 64%.
Domani i vertici dell’Anci cercheranno di ottenere più soldi dalla Regione, ma si troveranno a fare i conti con l’analisi di Baccei. Quest’ultima ha evidenziato che tra i tributI locali che vengono evasi, la più frequente è la Tari poi i servizi idrici, i parcheggi, i trasporti pubblici e i tributi sugli immobili. Da qui si evince il fallimento della cosiddetta devolution: dal 2012 lo Stato ha ridotto i trasferimenti ma ha permesso agli enti locali di incassare (e aumentare) i tributi locali. Questo meccanismo ha funzionato più o meno bene a livello nazionale mentre non ha funzionato in Sicilia. E la Regione è stata costretta a mantenere i trasferimenti ai Comuni per un importo che si aggira attorno ai 450 milioni di euro all’anno.
Se i Comuni incassassero regolarmente i tributi locali non avrebbero bisogno di farsi aiutare dalla Regione, ed è questa la tesi che l’assessore Baccei sosterrà nell’incontro di domani. L’Anci non ci sta: “è vero che gli incassi tributari sono scarsi – ha detto il segretario dell’associazione dei sindaci, Mario Emanuele Alvano – ma è anche vero che la Regione non ci ha aiutato in questo senso.
 
La Tari e le sue tariffe sui costi dello smaltimento dei rifiuti, per esempio, sono costruite su una legge regionale del 2010 mai realmente attuata dal governo. La Regione dovrebbe darci una mano nell’azione per incassare le tasse. Invece noi riscontriamo che Riscossione Sicilia, a prescindere da chi ne abbia la responsabilità, ha ruoli che spesso vanno in prescrizione”. Inoltre l’articolo 1 della Finanziaria approvato pochi giorni fa ancora non è ufficiale e l’associazione spera in qualche modifica a loro vantaggio. Un altro argomento che verrà affrontato domani sarà quello della decadenza dei sindaci quando decade il consiglio comunale (norma approvata qualche mese addietro)

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