Bilancio e Finanziaria oggi all'esame dell'Ars - QdS

Bilancio e Finanziaria oggi all’esame dell’Ars

Bilancio e Finanziaria oggi all’esame dell’Ars

martedì 29 Dicembre 2015

Il governo ha depositato i documenti contabili alla vigilia di Natale. Alle 14 conferenza dei capigruppo sul Dpef bocciato. Intanto anche Giorgia Meloni chiede di staccare la spina al governo Crocetta

Fine d’anno dedicata alla approvazione dei documenti finanziari. Questo è il programma del Parlamento regionale previsto a partire da oggi a Palazzo dei Normanni.
Sono stati depositati infatti presso la segreteria generale dell’Ars sia il bilancio che la finanziaria della Regione.
Il governo ha consegnato i documenti contabili alla vigilia di Natale, subito dopo la bocciatura, avvenuta in Aula il 23 dicembre scorso, del documento economico-finanziario (Dpef). Oggi alle 14 si riunisce la conferenza dei capigruppo per stabilire se portare in Aula un ordine del giorno che recuperi i contenuti del Dpef bocciati, come richiesto dal Pd e dal presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo, oppure se impegnare il governo a presentare un altro Dpef che, secondo il regolamento, dovrà ripetere l’iter del passaggio nelle commissioni legislative prima di approdare in Aula, quindi non prima della metà di gennaio 2016.
Questa seconda ipotesi porterebbe di certo il governo ad essere costretto all’esercizio provvisorio. Prima della riunione dei capigruppo è previsto un incontro nella sede del Pd all’Ars proprio per discutere della manovra economica. Positivi il presidente del gruppo Pd Alice Anselmo e il vicepresidente Giovanni Panepinto.  “Il testo esitato dalla giunta  – hanno detto – è un buon punto di partenza. Il gruppo del Partito Democratico, nel rispetto del lavoro del governo, darà il proprio contributo per rafforzare alcuni aspetti della Legge di Stabilità, ad iniziare dalle misure di contrasto alla povertà”.
Ma se il Partito Democratico è deciso a portare fino in fondo questa legislatura c’è chi non la pensa così. Il partito Fratelli d’Italia ha chiesto di staccare la spina al Governo Crocetta. Lo ha fatto il suo presidente Giorgia Meloni nel corso di un incontro a Catania. “Come Fratelli d’Italia siamo convinti, come la gran parte dei siciliani, che l’amministrazione Crocetta si possa considerare la peggiore amministrazione regionale della storia siciliana – ha detto Meloni -. Lo dice la sua stessa maggioranza, che poi lo tiene in sella unicamente perché quando si tratta di poltrone non guardano in faccia nessuno ma poi si rende perfettamente conto del fatto che questa è una amministrazione che sta producendo solamente danni e moltiplicando le poltrone”. “Nello Musumeci – ha concluso Meloni – è sicuramente una delle proposte in campo. Sicuramente ci sarà la lista di Fratelli d’Italia nelle prossime elezioni regionali. Ci saremo anche noi per mandare a casa Crocetta”. Infine, prima della fine dell’anno c’è stato il tempo di un altro cambio di casacca all’Ars.
 
Il deputato regionale Marco Forzese ha annunciato l’adesione al gruppo parlamentare dello scudocrociato a Sala d’Ercole dopo un incontro a cui hanno preso parte il presidente della commissione esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, l’ex ministro Francesco D’Onofrio, il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia e l’assessore regionale Giovanni Pistorio. “La mia personale estrazione politica – ha detto Forzese –  la forte identità culturale, l’esperienza politica vissuta da cattolico impegnato in politica, hanno determinato la mia scelta convinta di condividere il cammino politico nell’area popolare nel partito che storicamente ha visto affermarmi: l’Udc”.
 
Il deputato ha avuto un percorso travagliato all’Ars: eletto nelle liste dell’Udc, era passato al Pdr (Partito dei democratici riformisti), quindi al Megafono Pse. Ad ottobre aveva tenuto una conferenza stampa con il collega Malafarina lamentandosi della situazione politica poco chiara:  “Vorrei che prima di tutto si parlasse di un percorso serio: non si può discutere di un rimpasto che deve avvenire da mesi. Trovo inutile, infatti, tenere sulla graticola i siciliani, pensando ad altri interessi, ben oltre la dimensione politica”. Ora il passaggio ad un altro partito, ma sempre all’interno della maggioranza.

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