ROMA – “L’ex boss della Mafia Giovanni Brusca, pur avendo fatto una revisione critica delle sue azioni criminali, non ha compiuto quel percorso diretto alla manifestazione di un vero e proprio pentimento civile che è necessario per poter godere della detenzione domiciliare”.
Lo scrivono i giudici del tribunale di sorveglianza di Roma nel provvedimento con cui respingono l’istanza di arresti domiciliari presentata dal capomafia stragista, da anni collaboratore di giustizia. “Nonostante Brusca abbia compiuto sforzo per chieder scusa alle vittime – scrivono – non ha ancora percorso il cammino dell’emenda verso di loro mostrando ancora di non serbare nessun interesse a risarcirle anche simbolicamente”.
L’ex boss si è giustificato sostenendo di non voler mortificare le vittime chiedendo loro scusa. Una giustificazione che adduce un pudore “non credibile per chi si è macchiato di efferati delitti tra cui l’uccisione di bambini e che ha mietuto vittime in modo indiscriminato”.
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di Redazione
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