Il cantautore arriva in Sicilia per il "Tour della ripartenza", due tappe: oggi Agrigento, domani Catania. Nell'intervista definisce "Volare" il suo ultimo album il migliore di sempre
Per Coez è stata un’estate intensa ed impegnativa. Oltre il disco “Volare” che ha conquistato sempre più consenso e attenzione e il singolo “Essere liberi” apprezzato e cantato dai più, il cantautore ha portato la sua musica in giro per l’Italia.
“Essere liberi tour” è stato un viaggio attraverso la musica del cantautore dagli esordi sino alle recenti hit per soffermarsi sui brani del nuovo album “Volare” e soprattutto un modo per poter riabbracciare musicalmente i tanti fans.
Il “tour della ripartenza” – come lo ha definito lo stesso Coez – fa tappa in Sicilia per le ultime due date.
Coez, infatti, sarà il 9 settembre ad Agrigento presso la Valle dei Templi e il 10 settembre alla Villa Bellini di Catania. Due date importanti perché non solo chiudono il tour, ma riportano il cantautore in Sicilia a distanza di tre anni dall’ultimo concerto sull’isola.
L’“Essere liberi tour” fa tappa in Sicilia il 9 e 10 settembre ad Agrigento e a Catania. Sono le ultime due date: come sta e come vive la fine del tour?
Sto alla grande bene, mi era mancato tantissimo suonare su un palco. E quando ci ho di nuovo messo piede, confesso di aver avuto paura di non reggerlo, di non essere più bravo abbastanza da poterlo sostenere. Una volta tornato, però, mi sono reso conto che fondamentalmente erano tutte paranoie.
Immagino che ogni tour lasci consapevolezze, pensieri e sensazioni diverse. Cosa ha significato questo tour?
Questo per me è stato il tour della ripartenza, che mi ha permesso di riavvicinarmi al mio pubblico, di ricongiungermi con tutti coloro che mi hanno aspettato in questi anni. Non vedevo l’ora di salire sul palco e sentire tutto il calore del pubblico che ha decisamente superato ogni mia aspettativa.
In “Essere liberi” canta “ma partiamo in cento e ritorniamo soli: il prezzo di essere liberi”. Perché i sentimenti sono diventati così complicati? Qual è il prezzo della sua libertà?
Io credo che spesso la libertà si possa ritrovare senza esserne realmente in cerca. Personalmente associo l’idea di libertà alla condizione di solitudine, perché spesso per essere liberi il prezzo da pagare è restare soli, tant’è che per me molte volte la libertà si può trovare senza esserne realmente in cerca.
A proposito di classifica, “Margherita” è il nuovo singolo in rotazione radiofonica. La “Margherita” di Cocciante era bella e amava i colori, la sua Margherita invece?
La “Margherita” di cui racconto io è una donna portatrice di dolore, sofferenza e malinconia, il tutto accompagnato da un arrangiamento essenziale, che ricorda quasi una ninna nanna.
Anche in “Margherita” come in altre sue canzoni c’è il mare. Cosa rappresenta per lei?
Il mare è una metafora che da sempre mi piace raccontare, rappresenta una sorta di unità di misura, una distanza incolmabile tra me e le persone a me care.
“Volare” è il suo ultimo album. Lo ha definito il migliore di sempre. Mi spiega perché?
È un progetto molto più collettivo rispetto all’album precedente perché avevo voglia di creare un album variegato e ricco di contaminazioni, che contenesse un grande influsso di generi. Nonostante nell’album i sound siano molto diversi tra loro, ho cercato comunque di rendere il tutto coerente
Cosa devono aspettarsi i fan dopo la fine del tour?
Devono pazientare ancora un pochino, ma a breve sapranno tutto! Sono molto felice e soddisfatto di come siano andate le cose fino ad ora e al momento sono impegnato per un progettone a cui tengo tantissimo, anche se ho tante idee che mi frullano per la testa.
Sandy Sciuto
