Coronavirus, Consorzi Fidi, concentrarli e patrimonializzarli - QdS

Coronavirus, Consorzi Fidi, concentrarli e patrimonializzarli

Pietro Vultaggio

Coronavirus, Consorzi Fidi, concentrarli e patrimonializzarli

mercoledì 18 Novembre 2020

Deliberazione della Giunta regionale in cui si apprezza lo schema delle disposizioni attuative che regolano la materia. Dotazione finanziaria di 20 milioni. Richieste di contributo esaminate da Irfis FinSicilia secondo l’ordine cronologico

PALERMO – Emergenza Covid, ma gli aiuti riguardano sempre la prima ondata pandemica. È del 26 ottobre scorso la delibera (la numero 462) in cui sono descritti i dettagli per la concentrazione e patrimonializzazione dei Consorzi Fidi per le agevolazioni ed il supporto alle imprese, al fine di di agevolare l’accesso al credito delle aziende siciliane.

La dotazione finanziaria prevista dal legislatore regionale è di venti milioni di euro: 75% (pari a quindici milioni di euro) è prioritariamente destinata alle operazioni di concentrazione, mentre la restante quota del 25% (pari a cinque milioni di euro) è destinata alla patrimonializzazione dei Consorzi Fidi.

Per chi si chiede quali siano le modalità di accesso, leggendo la delibera, ai fini dell’ammissibilità ai contributi, i Consorzi Fidi devono: essere regolarmente costituiti ed iscritti nel registro delle imprese; essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti (non essere quindi in stato di scioglimento o liquidazione); non essere sottoposti a procedure concorsuali per insolvenza o con finalità liquidatoria e di cessazione attività; essere operanti, alla data di entrata in vigore della legge regionale 12 maggio 2020 (numero 9), nel territorio della Regione.

Le richieste di contributo sono esaminate da Irfis-FinSicilia spa secondo l’ordine cronologico di ricezione e le risorse sono assegnate alle richieste, valutate positivamente, sulla base dell’ordine cronologico di presentazione e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.

Irfis, inoltre, potrà chiedere ulteriore documentazione, qualora quella prodotta non venga considerata sufficiente. In ogni caso, l’importo massimo concedibile è stabilito nella misura del 25% del capitale sociale del consorzio risultante dall’operazione di fusione.

Per quanto riguarda la concessione del contributo, questo è notificato, dopo esito positivo, direttamente sulla casella Pec del Consorzio Fidi richiedente ed, entro 10 giorni dalla notifica del provvedimento di concessione, Irfis-FinSicilia spa dispone l’erogazione del finanziamento, in un’unica soluzione, mediante trasferimento delle somme su uno specifico conto corrente indicato nell’istanza.

L’obiettivo dichiarato è quello di avviare percorsi virtuosi e permettere ai confidi minori, attraverso fusioni e incorporazioni, di divenire confidi 106, vigilati dalla Banca d’Italia e quindi intermediari finanziari, per una migliore offerta a sostegno delle imprese siciliane. Ciò garantirebbe ai confidi siciliani maggiore credibilità sul mercato in veloce evoluzione e dimensionalmente all’altezza delle grandi strutture multiregionali e delle stesse banche. Rilievo anche alle reti siciliane dei confidi quale ulteriore strumento per agevolare partnership anche con le società controllate dalla regione.

Come dichiarato più volte dalla Regione Sicilia, i confidi sono partner fondamentali al fianco delle imprese siciliane e, soprattutto a seguito della crisi economica causata dalla pandemia da Covid-19, accanto a un sistema imprenditoriale debole occorrono attori forti. Le risorse, quindi, servono per quei confidi che vogliono realizzare un piano di razionalizzazione al fine di giungere a un sistema di concentrazione efficiente ed efficace.

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