Coronavirus, dimessi dallo Spallanzani venti cinesi - QdS

Coronavirus, dimessi dallo Spallanzani venti cinesi

redazione web

Coronavirus, dimessi dallo Spallanzani venti cinesi

giovedì 13 Febbraio 2020

Facevano parte della comitiva della coppia contagiata. A Palermo 28 cinesi "autoisolati". In Sicilia e Sardegna cene dell'amicizia, episodi di razzismo a Torino. Papa Francesco, "malattia crudele". 1.350 morti in Cina

Conclusa la quarantena per la comitiva di turisti cinesi che aveva viaggiato con la coppia di connazionali poi risultata positiva al test del coronavirus.

I venti turisti – ricoverati nello Spallanzani il trenta gennaio scorso – sono stati dimessi alle sette di questa mattina.

Il gruppo, sotto osservazione dal ricovero dei due cinesi nell’ospedale romano (dove ancora si trovano in terapia intensiva), erano risultati sempre in buone condizioni generali e ripetutamente negativi ai test per la ricerca del coronavirus.

Dallo Spallanzani bollettini medici rassicuranti

La buona notizia fa seguito ai bollettini medici rassicuranti emessi durante la giornata di ieri dallo Spallanzani.

L’italiano di 29 anni positivo ai test la scorsa settimana resta ricoverato in buone condizioni, soprattutto senza febbre.

Ma il lavoro dei medici dell’istituto per le malattie infettive prosegue anche per verificare i sospetti contagi da Coronavirus nel nostro Paese.

Sale a 1.350 il numero di morti in Cina

E’ intanto salito a 1.350 il numero di morti per coronavirus in Cina, 1.310 nella sola provincia dello Hubei, con 242 nuovi decessi.

Solo ieri il numero delle vittime era di 1.100, ma bisogna considerare che si tratta comunque di una percentuale minima in un Paese che ha una popolazione di un miliardo e mezzo di persone.

Per capire le dimensioni del problema va ricordato che nel 2019 in Italia, che ha una popolazione di appena sessanta milioni di persone, sono morte di influenza settemila persone.

Nel mondo, cinque casi di coronavirus sono stati individuati in una città di diecimila abitanti in Vietnam, tutti in quarantena. Altri 44 contagi a bordo della Diamond Princess.

Secondo l’Oms è “troppo presto” per prevedere la fine dell’epidemia, mentre la Cina – che ha rinviato il Gran premio di Formula uno – ribadisce all’Onu: “Da noi apertura, trasparenza e responsabilità”.

L’autoisolamento di 28 cinesi a Palermo

In Italia, comunque, si allarga il fronte della prevenzione: aumentano gli episodi di “auto isolamento”, in particolare quelli messi in atto da cittadini cinesi tornati a fine gennaio dal proprio Paese.

A Palermo sono 28 i cinesi residenti in città che attualmente si trovano in auto-isolamento per 14 giorni in alcuni appartamenti appositamente affittati. C’è anche chi ha deciso da solo di mettersi in quarantena per proteggere i suoi bambini, gli amici, ma anche dipendenti e clienti del suo ristorante a Roma.

Quando Ye è rientrato lo scorso 25 gennaio, dopo aver trascorso un periodo di vacanza nella zona dello Zhejiang, ha affittato una stanza nella zona di Bracciano ed è rimasto lì da solo per due settimane.

Episodi di razzismo a Torino

“Non sono mai uscito e non ho incontrato nessuno”, dice il ristoratore orientale, che ora è tornato a lavorare nel suo locale. Ma le aggressioni e i gesti di razzismo continuano a spaventare il popolo di Pechino in Italia. L’ultima vicenda a Torino, dove una coppia di cinesi, di 25 e 28 anni, ha denunciato di essere stata aggredita e insultata come “portatrice di Coronavirus”.

I due, che lavorano in supermercato, hanno raccontato ai Carabinieri di essere stati avvicinati da un paio di sconosciuti, dai quali si sono sentiti dire di “Voi siete il virus, andate via”.

E il ventottenne sarebbe anche stato picchiato.

“Ci hanno tirato delle bottiglie di vetro e poi sono scappati su un’auto”, hanno raccontato ai militari.

In Sicilia e in Sardegna cene dell’amicizia

A fare da contraltare a questi episodi, ci sono iniziative di impegno per contrastare l’ondata di paura e diffidenza che sta penalizzando le attività commerciali della comunità cinese. Dopo quelle del Codacons a Catania e di Italia viva a Palermo, in Sardegna l’associazione “Cinapiùvicina” ha organizzato in un ristorante orientale una “Cena dell’amicizia”, per sottolineare che a far più male in Italia, finora, sono stati i pregiudizi.

Lo Spallanzani di Roma impegnato h24

Nello Spallanzani di Roma i medici restano impegnati h24 sui pazienti più a rischio: per la coppia di cinesi proveniente dalla città di Wuhan la prognosi rimane riservata.

Finora all’ospedale per le malattie infettive sono stati valutati 64 pazienti sottoposti al test. Di questi, 46 sono risultati negativi e quindi dimessi. Oltre ai tre casi confermati, invece, ci sono 14 pazienti sottoposti a test in attesa di risultato.

L’intervento di papa Francesco, “malattia crudele”

Sui disagi e le vittime provocate soprattutto in Estremo Oriente dal Coronavirus è intervenuto anche il Papa, che alla fine dell’udienza generale ha rivolto “una preghiera per i nostri fratelli cinesi che soffrono questa malattia così crudele”.

“Che trovino – ha auspicato Francesco – la strada della guarigione il più presto possibile”.

Vola la vendita di mascherine e igienizzanti

Picco di vendite di mascherine e igienizzanti in farmacia a gennaio, fino a +427% nel centro Italia. Gli acquisti di mascherine (dati Iqvia) si sono quadruplicati rispetto a prima del 20 gennaio, passando da un fatturato di 42mila a 180mila euro. Nella settimana del 27 gennaio aumento del 113% con un fatturato di 385mila euro. Il prezzo da noi è costante, mentre “nel mondo costano anche 20 volte di più”, dice l’Oms che chiede di evitare l’accaparramento selvaggio poichè le scorte globali sono praticamente esaurite”.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i tempi di rifornimento potranno arrivare fino a quattro-sei mesi, quindi stop agli acquisti inappropriati da parte di persone che non ne hanno un reale bisogno poichè servono soprattutto a medici e paramedici. Tornando all’Italia, i dati di Iqvia – provider globale di informazioni in ambito sanitario e farmaceutico – l’aumento di vendite è evidente su tutto il territorio nazionale. Al Sud e nelle isole le vendite di mascherine sono aumentate da 35 mila euro nella settimana del 20 gennaio a 122 mila euro nella settimana del 27 gennaio, con un aumento del 250%. Mentre nelle altre aree l’aumento maggiore c’è stato nella settimana precedente: nel Nord ovest si è passati da 13 mila nella settimana del 13 gennaio a 62 mila nella settimana del 20 gennaio (+377%). Nel Nord-Est da 8 mila euro nella settimana del 13 gennaio a 33 mila nella seguente (+313%), al Centro da 9 mila a 50 mila (+427%). La vendita di igienizzanti per le mani nella settimana del 27 gennaio è cresciuta del 328% rispetto alla settimana precedente, con un fatturato totale di 561 mila euro. Nel periodo da novembre a metà gennaio, il fatturato medio settimanale di questi prodotti era di 68 mila euro. Anche per quanto riguarda questi prodotti gli aumenti riguardano tutto il territorio nazionale. I maggiori aumenti si hanno nella settimana del 27 gennaio: al Nord-Ovest +298% a 151 mila euro, nel Nord-Est +290% a 86 mila euro, al Centro +412% a 191 mila euro e al Sud e isole +291% a 133 mila euro. I prezzi medi sono sostanzialmente stabili. La raccomandazione dell’Istituto superiore di sanità è di scegliere prodotti igienizzanti per le mani che abbiano almeno il 60% di alcol.

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