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Bollette, Besseghini (Arera): per bonus sociali gas e luce spesi 4,4 miliardi di euro

Teleborsa  |
11/07/2023 10:42

(Teleborsa) - Nel 2022, secondo anno di attuazione del regime di riconoscimento automatico dei bonus, sono stati erogati complessivamente 6.207.263 bonus per disagio economico: 3.766.105 bonus elettrici (+51,4% rispetto al 2021) e 2.441.158 bonus gas (+58,7%) per un valore complessivo di oltre 2.162 milioni di euro (circa 1.313 milioni di euro per i bonus elettrici e a circa 849 milioni di euro per i bonus gas diretti). Sono le cifre fornite dall'Autorità per l'energia, le reti e l'ambiente (Arera) in occasione della presentazione al Parlamento della Relazione sull'attività del 2022.

"Resta a domanda attraverso il sistema Sgate il bonus per disagio fisico, che nel 2021 è stato riconosciuto a 52.176 famiglie (+24,33%)", si legge nella relazione. A partire dal primo ottobre 2021, "una serie di previsioni legislative ha disposto il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas su base trimestrale, finanziato con fondi del bilancio dello Stato trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali". L'Autorità ha, quindi, introdotto la componente compensativa integrativa (Cci), aggiuntiva al bonus "ordinario" e aggiornata ogni trimestre. Sempre in quest'ottica, il Governo ha adottato ulteriori misure urgenti per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina prevedendo, in particolare, di innalzare, per il periodo primo aprile-31 dicembre 2022, la soglia Isee per poter accedere al bonus sociale elettrico e gas a 12.000 euro (salita poi a 15.000 euro per il 2023, 30.000 euro per le famiglie numerose).

"Nel complesso, nel 2022, per i bonus sociali elettrico e gas sono stati spesi complessivamente 4,4 miliardi di euro; al rafforzamento di tali strumenti a fronte della crisi dei prezzi energetici sono stati destinati circa 2 miliardi di euro per il bonus elettrico e 1,8 miliardi per il bonus gas", ha evidenziato il presidente Arera, Stefano Besseghini. "Per l'anno 2023 la soglia di accesso ai bonus energetici è pari a 15.000 euro per i nuclei familiari con meno di 4 figli fiscalmente a carico e a 30.000 euro per quelli con almeno 4 figli a carico". "Per l'anno 2023 - ha aggiunto Besseghini - si può stimare un ulteriore incremento dei beneficiari dei bonus sociali elettrico e gas, che potrebbero ammontare rispettivamente a circa 4,7 e 2,8 milioni di nuclei familiari".

Besseghini ha ricordato inoltre che "e non è un aspetto secondario, le agevolazioni energetiche per disagio economico sono divenute automatiche dal primo gennaio 2021". "Sottolineo in questa sede il significativo cambiamento di metodo: fino al 2020 accedevano ai bonus sociali le famiglie con un adeguato grado di informazione e di capacità; dal 2021 ne beneficiano tutte le famiglie le cui condizioni di difficoltà economica sono certificate dall'apposito indicatore. Il passaggio all'automatismo ha consentito quindi una straordinaria efficacia dei provvedimenti adottati nella fase emergenziale in termini di estensione della platea e attribuzione del beneficio".

"La scelta, per nulla ovvia, operata nel luglio del 2022" dall'Autorità "di cambiamento della modalità di fissazione del prezzo per il servizio di tutela gas ha consentito risparmi per 3 miliardi di euro", ha proseguito Besseghini. "Come noto si è passati da una indicizzazione basata su prodotti Ttf trimestrali forward, ad un indice basato sul prezzo ex-post, mensile, formato al Psv (Punto di scambio virtuale, ndr) italiano".

"Forse il dato più indicativo per valutare l'opportunità di questa scelta risiede nel confronto tra il prezzo che i consumatori in tutela gas avrebbero pagato con il metodo precedente e quello effettivamente determinatosi nel trimestre ottobre - dicembre 2022". "Nel primo caso - ha spiegato Bseeghini - avremmo avuto un prezzo fisso per tutto il IV trimestre '22 pari a 240 euro/MWh, da confrontare con un prezzo medio, realizzatosi nel trimestre, di circa 95 e/MWh. Nel semestre invernale 2022-2023 il cambiamento ha comportato un vantaggio, per il consumatore in tutela, che possiamo stimare in circa 3 miliardi di euro".

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