Crédit Agricole in Italia, utile di 375 milioni nel primo trimestre (+44%)
(Teleborsa) - Il Gruppo Crédit Agricole in Italia ha registrato nel primo trimestre del 2023 un risultato netto aggregato di 375 milioni di euro (+44% a/a), di cui 299 milioni di pertinenza del Gruppo Crédit Agricole. L'attività commerciale continua a essere dinamica, con un Totale dei Finanziamenti all'economia pari a 96 miliardi di euro e una Raccolta Totale pari a 324 miliardi di euro. Il Crédit Agricole è presente in Italia, suo secondo mercato domestico, con circa 16.500 collaboratori e circa 5,3 milioni di clienti.
Crédit Agricole Italia ha invece registrato un utile netto consolidato pari a a 208 milioni, in crescita del 65% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
La controllata italiana del gruppo francese (che ha registrato un primo trimestre oltre le attese) segnala: crescita della base clienti con oltre 39 mila nuovi clienti acquisiti (+7% a/a) con costante spinta del canale digitale (27%); collocati 1,7 miliardi di prodotti legati al Wealth Management, con un equilibrato asset mix tra il segmento bancassicurativo e risparmio gestito; erogazioni a professionisti e imprese in crescita (+26% a/a); decisa evoluzione dei premi delle polizze ramo danni (+14% a/a), che beneficiano della digitalizzazione dei processi e del potenziamento dei servizi di consulenza assicurativa; progressiva espansione dei volumi intermediati di credito al consumo (+7% T1-23/T4-22); erogati complessivamente oltre 2 miliardi di crediti fiscali Ecobonus (x2,3 a/a).
I finanziamenti verso clientela risultano in linea al fine anno precedente, includendo anche i crediti fiscali Ecobonus (-0,6% vs dic-22). In crescita il comparto Agri-Agro (+0,9% vs dic-22), che evidenzia una performance del +4,1% a/a, superiore al trend del settore (+1,4% a/a2), con incremento della quota di mercato che raggiunge il 7,1%.
Le rettifiche nette su crediti riflettono un approccio prudenziale e registrano un aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+46,5% a/a), ma sono in contrazione rispetto al trimestre precedente (-52,4% T1-23/T4-22). Il costo del credito, espresso in punti base come incidenza delle rettifiche sugli impieghi, si attesta a livelli contenuti (37 bps) e inferiori alla media del 2022 (46bps) grazie al basso livello di flussi a default.
L'incidenza dei crediti deteriorati netti diminuisce al 1,7% (vs 1,8% dic-22) e si attesta al 3,3% l'incidenza dei deteriorati lordi, in linea con dicembre 2022. In aumento sia le coperture del portafoglio non performing al 48,9% (vs 46,9% dic-22), che delle sofferenze al 76,1% (vs 74,8% dic-22).
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