Fine dell'Onu? - QdS

Fine dell’Onu?

Pino Grimaldi

Fine dell’Onu?

sabato 28 Ottobre 2023

193 Nazioni al Palazzo di Vetro di New York appaiono al visitatore qualcosa di imponente e segno della unità degli Stati che vi hanno aderito a partire dal 24 Giugno 1945 nella prima riunione a San Francisco (California). Ha avuto 10 Segretari Generali (l’attuale è il portoghese Guterrez) e come scopo la pace, la giustizia internazionale e la risoluzioni di problemi tra le Nazione contraenti: scopi nobili e giusti.

Il deus ex machina è il Consiglio di Sicurezza composto da 5 membri a vita e con diritto di veto (USA, Cina, Russia, Francia, UK) e 10 eletti a turno di due anni dall’Assemblea Generale, un consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) composto da circa 56 Nazioni a turno ed una serie di Agenzie alcune di grande importanza quale UNICEF, UNESCO, FAI, WHO, ed altre con le quali ha un rapporto di afferenze umanitarie. Rappresenta di fatto il “mondo globalizzato” .

Era stato creato, dopo il fallimento della Società Delle Nazioni con sede a Ginevra che si sciolse per non essere stata capace di evitare la II Guerra Mondiale e per l’incapacità di fare osservare le proprie risoluzioni e lo spirito che animò alcuni Stati fu quello di evitare in ogni modo altre guerre che avevano devastato Nazioni, con milioni di morti e rallentato il progresso civico sociale. Fallì miseramente, e si dovette attendere la fine della II Guerra per “ricominciare da capo”.

Ma anche questa volta con tante buone intenzioni appare superata: troppo partigiana e dunque almeno da rivedere. Tentativi fatti svariate volte; ma andate a vuoto per lo scalone dei 5 con diritto di veto, conditio sine qua non per l’esistenza dalla Organizzazione. Giorni fa un classico esempio di “malcostume”: il Brasile presenta una risoluzione per aprire corridoi umanitari tra Israele ed Autorità Palestinese al Consiglio. Su 15, 12 votano “si” due (Cina e Russia )si astengono, Usa pone il diritto di veto con la spiegazione che essendo il presidente Biden occupato a risolvere il problema sul teatro di guerra non era il caso di prendere la risoluzione! Bocciata. Quando se approvata si sarebbero già avuti i “corridoi umanitari”. Incredibile!

Un giorno prima una frase pronunciata dal Segretario Generale nel corso di un suo rapporto al Consiglio di Sicurezza: “è importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla, il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione” ha determinato il finimondo con la richiesta di dimissione di Guterrez presentata (urlando) dall’ambasciatore Israeliano creando per la prima volte il caso di buttare a mare un segretario generale per avere citato un dato “storico”.
Immagino che se Guterrez approvasse la risoluzione di “cessate il fuoco” che Macron vuole si imponga in Palestina ed Israele Guterrez possa essere defenestrato all’istante.
E per sostituirlo?
Cherchez la femme.

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